Da un’attenta analisi dei dati emersi dal monitoraggio Iss odierno, emerge che le regioni d’Italia che sono messe peggio senza dubbio sono la Liguria, con le terapie intensive occupate al 19% e i reparti ordinari al 28,3%, e le Marche, con le terapie intensive al 20,6% e le aree mediche al 22,1%. Non bene neppure il Piemonte, le cui terapie intensive son occupate al 16,2% e le aree mediche al 20,2% (in bilico tra zona gialla e arancione). Dati sanitari decisamente preoccupanti anche per quanto concerne la Lombardia, che registra un’incidenza pari a 1.442 casi settimanali ogni 100mila abitanti e le terapie intensive occupate al 13,3% (17,5% le aree mediche).



Come rivela inoltre il “Corriere della Sera”, “il Lazio ha 518 nuovi casi con terapie intensive a 12,6% e 17,6% le aree mediche. La regione che ha più nuovi casi è l’Umbria con 1485, ma tengono gli ospedali. Il valore più basso è in Molise con 207 casi e in Sardegna, con 226 casi ogni 100mila abitanti”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



MONITORAGGIO ISS, FASCIA 20-29 ANNI È LA PIÙ COLPITA

Il presidente Silvio Brusaferro ha commentato i numeri relativi al monitoraggio Iss di questa ultima settimana dell’anno. Queste le sue parole: “Il numero di nuovi casi negli ultimi 7 giorni per 100mila abitanti è stato di 783, in netta crescita rispetto al 351 di una settimana fa. L’Rt mostra sostanzialmente un livello sopra a 1: quello per sintomi si attesta a 1.22, quello delle ospedalizzazioni 1.11, indicatoti che segnalano come sia ancora in aumento il numero dei nuovi casi. A livello europeo, di settimana in settimana la circolazione del virus è sempre più intensa”.



Il quadro italiano mostra quindi un aumento dei contagi e “questo viene testimoniato dalla mappa delle regioni e delle province, che, progressivamente, a partire dal Centro-Nord, mostra l’incremento. Le fasce d’età più giovani sono quelle caratterizzate da una maggior circolazione del virus: in particolare, quella dei 20-29enni è quella cresciuta più significativamente, mentre sotto i 40 anni l’ascesa prosegue di settimana in settimana. Le curve sono in netta crescita negli Under 12 e negli Under 20. Il rischio di ospedalizzazione per i più giovani è contenuto, ma è sempre presente. Per quanto concerne le terapie intensive, siamo al 12,9% di occupazione, con 1.226 ricoverati questa settimana. Trend in crescita anche per le aree mediche (10.866 casi, superato il 17% di occupazione dei posti letto disponibili)”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

MONITORAGGIO ISS, I DATI SULLE REGIONI: LE ANTICIPAZIONI

Con qualche ora di ritardo rispetto al consueto, è uscita la bozza del monitoraggio Iss presentata in Cabina di regia anti-Covid con gli ultimissimi dati della pandemia Covid nel nostro Paese per l’anno 2021: la variante Omicron continua a farsi sentire e il monitoraggio registra il massimo aumento mai visto prima per i contagi, in crescita ma non esponenziale ricoveri e rianimazioni.

L’incidenza dei contagi in Italia passa da 351 della scorsa settimana al dato monstre di 783 casi per 100mila abitanti: il monitoraggio Iss-Ministero della Salute sottolinea poi l’aumento lieve dell’indice di contagio a 1.18, mentre è «stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt = 1,11 (1,07-1,13) al 20 dicembre rispetto Rt = 1,11 (1,07-1,14) al 13 dicembre». Per il presidente Iss Silvio Brusaferro – intervistato dal “Corriere della Sera” in vista dell’ultimo monitoraggio di giornata – «La crescita dei casi è netta e rapidissima. Siamo a oltre 600 positivi ogni 100.000 abitanti negli ultimi 7 giorni. E un segnale chiaro. […] Più colpiti i giovani. Sono dati in linea col resto d’Europa. La curva dell’epidemia è ancora in salita».

MONITORAGGIO ISS, I DATI SULLE REGIONI: CHI CAMBIA COLORE

Dal monitoraggio presentato in Cabina di regia risulta ancora in aumento l’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari e nelle terapie intensive: «tasso di occupazione in terapia intensiva è al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) vs il 10,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 17,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 30 dicembre) vs il 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre)». 2 Regioni a rischio alto, 7 “moderato”: dal 3 gennaio 2022 le prossime Regioni pronte a cambiare colore sono Lombardia, Lazio, Piemonte, Sicilia, mentre la sfiorano soltanto Emilia Romagna e Umbria (diverranno 11 le zone gialle nazionali, nessuna arancione). Come conferma il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, la Lombardia presenta dati da zona gialla ormai da qualche giorno, con le rianimazioni al 13,3% e i ricoveri in reparti ordinari al 17,5%: il Piemonte diverrà zona gialla in quanto l’incidenza è raddoppiata in una settimana (oggi 1.012 casi), reparti ordinari al 20,2% e terapia intensiva al 16,2%. Lazio in “bilico” ma comunque con dati da zona gialla: 515 incidenza, 17,6% reparti, 12,6% terapia intensiva; da ultimo la Sicilia dove l’incidenza è più bassa (390 su 100mila abitanti), con reparti ordinari al 20,3% e terapie intensive all’11%.