«Anche in Italia la curva epidemica in crescita, soprattutto nel Nordest, sebbene questa sia più contenuta rispetto all’estero». A fare il punto della situazione è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), intervenuto nella conferenza stampa sul monitoraggio settimanale della Cabina di regia. «Le fasce d’età più colpita sono quelle sotto i 20 anni e tra 30 e 49 anni, che corrispondono poi ai pattern di copertura vaccinale». Sebbene in una misura molto limitata rispetto agli anziani, anche tra bambini crescono i ricoveri. L’emergenza avanza in maniera più contenuta, ma c’è grande attenzione perché c’è «una continua crescita sia dei casi sintomatici sia delle ospedalizzazioni» con una «occupazione dei posti letto e anche delle terapie intensive». Ma sicuramente si può guardare al futuro a breve termine con meno preoccupazione: «Rispetto a un anno fa il trend è completamente diverso e contenuto. Un risultato ottenuto con una mobilità decisamente più elevata dell’anno scorso».
Per quanto riguarda la sorveglianza delle varianti, secondo i dati attualmente a disposizione, oltre il 99% dei sequenziamenti depositati negli ultimi 14 giorni è riconducibile alla variante Delta. «Al momento sono presenti nella piattaforma 7 sequenze riconducibili alla nuova variante Omicron. Tutte queste sequenze sono riconducibili al focolaio riportato in questi giorni in Campania», ha precisato Silvio Brusaferro. Il numero uno dell’Iss ha fatto anche il punto della situazione sulla campagna vaccinale. «Oltre il 50% degli over 80 ha completato la terza dose», dunque il ritmo è alto in questa fascia. Ma nell’ultima settimana sono state oltre 232mila, merito soprattutto della fascia 12-19 anni, che però ha comunque «la copertura vaccinale più bassa». Per quanto riguarda i non vaccinati, sono ancora troppi quelli tra i 30 e i 59 anni: «Quasi 3,5 milioni di italiani non hanno neanche iniziato il ciclo vaccinale». Infatti, si registra per la sesta settimana consecutiva un aumento di contagi, in particolare per queste categorie.
«Bisogna riportare l’Rt sotto la soglia di 1. Quindi bisogna garantire una più completa copertura vaccinale in tutte le fasce indicate e effettuare la terza dose dopo 5 mesi dal ciclo primario, mantenendo comportamenti prudenti e l’uso delle mascherine, insieme al ricambio d’aria negli ambienti chiusi», il monito di Silvio Brusaferro. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha parlato anche del programma delle scuole sentinella per il monitoraggio del virus, basato su adesione volontaria: «Sta procedendo e renderemo pubblici i dati, anche se era tarato su situazioni di bassa circolazione. Le scuole sono luoghi ben organizzati ma in questa fascia di età c’è un tema di socialità che va al di là della scuola e quindi non è facile attribuire le infezioni a un setting scolastico o all’altro». In conferenza stampa anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute: «Sicuramente i vaccini funzionano e sono l’arma migliore e per questo si sta identificando la campagna sulla dose di richiamo booster che garantisce la protezione anche contro le varianti circolanti. Per ora la variante omicron in Italia non sta circolando, tranne il focolaio individuato, e per ora il vaccino sta coprendo bene dalla variante delta che è l’unica circolante». (Agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS: INDICE RT CALA A 1,20
Scende l’indice Rt
ma avanzano sia le incidenze dei casi positivi Covid e sia i tassi di ricovero: questo dice l’ultimo monitoraggio dell’Iss presentato alla Cabina di regia oggi 3 dicembre 2021. Nel periodo 10 novembre – 23 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici da Covid-19 è stato pari a 1,20 (range 1,12 – 1,28), al di sopra della soglia epidemica ma comunque in diminuzione rispetto a 1,23 della settimana precedente: quello che peggiora nei dati epidemiologici di questa settimana è l’incidenza dei casi positivi su 100mila abitanti – che passa da 125 a 155 – e l’aumento dei ricoveri negli ospedali italiani, anche se sempre in misura nettamente inferiore allo stesso periodo di un anno fa o ad altri Paesi europei in questo inverno 2021.
Il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute registra un tasso di occupazione in terapia intensiva del 7,3%, in salita rispetto al 6,2% di soli 7 giorni fa: il tasso di occupazione invece delle aree mediche a livello nazionale sale al 9,1%, contro l’8,1% della scorsa settimana. Attesa come sempre nel pomeriggio la conferenza stampa di presentazione della bozza di monitoraggio Iss, con diretta in video streaming dal Ministero della Salute.
MONITORAGGIO ISS, IN GIALLO L’ALTO ADIGE
Segnala il bollettino Iss anche un forte aumento di nuovi casi «non associati a catene di trasmissione (30.966 vs 23.971 della settimana precedente)»; di contro, la percentuale dei casi rilevati tramite attività di tracciamento dei contatti è in leggera diminuzione dal 34% al 33% mentre resta stabile al 45% la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi mentre è in aumento la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (22% rispetto al 21%). Stando ai dati attuali, in vista della Cabina di regia e delle nuove ordinanze pronte ad essere firmate dal Ministro Roberto Speranza, da lunedì 6 dicembre – giorno in cui entreranno in vigore anche le nuove regole sul “Green Pass rafforzato” (solo vaccinati e guariti in tutti i locali al chiuso e nelle attività non essenziali) – la Provincia Autonoma di Bolzano sarà zona gialla. Superate tutte le soglie limite fissate dal Decreto Covid (incidenza 50, 10% terapie intensive, 15% ricoveri), l’Alto Adige raggiunge il Friuli Venezia Giulia nell’area di rischio “gialla” e potenzialmente si avvicinano anche alla zona arancione (20% T.I. e 30% area medica): al momento nessuna altra Regione dovrebbe rischiare il passaggio di fascia, sebbene sono monitorate attentamente Veneto, Valle d’Aosta, Trentino e Lombardia (che rischiano la zona gialla verso Natale).