Gianni Rezza
nella conferenza stampa sul monitoraggio ha parlato anche della posizione dell’Oms, secondo cui bisogna vaccinare tutti prima di passare alla terza dose. «È vero che è necessario far accedere al vaccino tutti i Paesi, ma ciò non deve influenzare le scelte dei Paesi che hanno i vaccini a disposizione». Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute ha parlato anche della terza dose per l’Italia: «C’è una discussione in corso. C’è il parere del Cts per gli immunodepressi, ma bisogna studiare le tempistiche. Potrebbe essere considerato un richiamo booster per i più fragili, per gli altri valuteremo. Al momento non ci sono certezze. Probabilmente ci sono strati della popolazione da vaccinare di nuovo entro la fine dell’anno».
A tal proposito, gli esperti hanno ricordato che un italiano su 4 over 50 non si è ancora vaccinato. Per quanto riguarda chi ha partecipato ai trial sui vaccini, «bisogna facilitare l’accesso al Green pass». Il riferimento è a Reithera. «Già era noto chi è stato vaccinato e chi aveva ricevuto il placebo, quindi a questi ultimi va facilitato l’accesso al vaccino». Invece sul bollettino odierno, osserva che il trend «non è in aumento» e che i dati «sono confortanti». (agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS: “ABBIAMO LIMITATO DANNI”
C’è una lenta ripresa di nuovi casi in Italia. A scattare la nuova fotografia è Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) nel corso della conferenza stampa sul monitoraggio settimanale. Si parte dalla situazione in Europa, poi si arriva a quella in Italia: «La circolazione del virus e la percentuale di tamponi positivi stanno crescendo in Europa. Anche la curva italiana sta crescendo, invece quella di Olanda e Portogallo è in decrescita perché sono stati presi dei provvedimenti». Per quanto riguarda l’indice Rt, che è a 1,56, dovrebbe scendere a 1,23, mentre per l’ospedalizzazione è in decrescita a 1,24. Per quanto riguarda l’età mediana alla diagnosi è di 27 anni, al primo ricovero di 52 anni, all’ingresso in terapia intensiva a 60,5 anni mentre al decesso è a 82 anni.
A commentare i dati del monitoraggio anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. «Questo aumento sembra aver decelerato, anche l’incidenza tende a crescere lentamente. Da una parte c’è soddisfazione perché abbiamo limitato i danni rispetto ad altri Paesi, come Regno Unito e Spagna, dall’altra bisogna mantenere comportamenti prudenti. Misure come il Green pass possono permettere di vivere l’estate in maniera quasi normale, evitando situazioni rischiose. Siamo molto al di sotto dell’area critica negli ospedali, anche se in qualche regione c’è una tendenza all’aumento. Per ora è comunque contenuto». (agg. di Silvana Palazzo)
Incidenza e percentuale occupazione area medica e terapia intensiva, aggiornamento Iss del 05/08/2021 pic.twitter.com/omtYcwlbgU
— ilSussidiario (@ilsussidiario) August 6, 2021
MONITORAGGIO COVID ISS: INDICE RT 1.56
Lieve calo dell’indice di contagio
, sale l’incidenza ma non si “impenna” il dato sui ricoveri: questo in estrema sintesi quanto emerge dalla bozza del monitoraggio Iss presentato oggi in Cabina di regia dagli scienziati che collaborano con il Governo per l’emergenza Covid-19. È in calo l’indice Rt rispetto a 7 giorni fa, seppur di poco: passa da 1.57 a 1.56, restano comunque in un’area tutt’altro che critica rispetto alle precedenti tre ondate prima della variante Delta: continua invece a crescere, di 10 punti, l’incidenza calcolata a ieri, passando da 58 casi ogni 100 mila abitanti a 68.
Sebbene però tutte le Regioni siano a rischio moderato, secondo il monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al momento nessuna Regione o Provincia autonoma supera questa settimana la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica: «il tasso di occupazione in intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% ed i ricoverati passano da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021)», riporta la bozza del monitoraggio che verrà come sempre presentata nella sua interezza nella conferenza stampa del pomeriggio al Ministero della Salute (qui la diretta video streaming su YouTube).
MONITORAGGIO ISS, QUALI REGIONI A RISCHIO
«L’incidenza settimanale a livello nazionale evidenza un forte aumento dei casi diagnosticati e tutte le Regioni/PPAAA sono classificate a rischio epidemico moderato», si legge nel report Iss presentato stamane all’indomani del Decreto che fissa con il Green Pass nuove regole per l’emergenza coronavirus. «L’attuale impatto della malattia COVID-19 – proseguono gli scienziati del Governo – sui servizi ospedalieri è limitato, tuttavia i tassi di occupazione e numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in lieve aumento. La trasmissibilità stimata sui soli casi ospedalizzati è sopra la soglia epidemica. La circolazione della variante delta è ormai largamente prevalente in Italia. Questa variante è dominante nell’Unione Europea ed associata ad aumento nel numero di nuovi casi di infezione anche in paesi con alta copertura vaccinale». L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea poi l’importanza del piano vaccinale per ridurre al minimo l’impatto del contagio a livello ospedaliero, «rappresenta lo strumento principale per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. È opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». Al momento l’Italia rimarrà zona bianca anche la prossima settimana, mentre dal 15 agosto in poi le aree più a rischio per l’aumento del tasso di terapia intensiva sono Sardegna (già superato, ma è basso quello dei ricoveri e dunque non scatta la zona gialla), Sicilia e Calabria.