Si comincia a registrare una transizione dell’attuale fase epidemica in Italia. Sebbene l’incidenza resti molto alta, è comunque in calo e sta diminuendo anche la velocità di trasmissione. «Persiste un lento aumento nei tassi di occupazione dei posti letto in area medica e terapia intensiva», riporta la cabina di regia nel report di monitoraggio settimanale presentato da Iss e Ministero della Salute. La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100mila abitanti è quella 60-69 anni con un’incidenza pari a 1.206 casi, stabile rispetto alla settimana precedente.
Al momento, l’incidenza più bassa si rileva nella fascia di età 0-9 anni: è di 744 casi per 100mila abitanti, in diminuzione rispetto alla settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati tramite l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (11%). In lieve crescita la percentuale dei casi rilevati tramite la comparsa dei sintomi (40,5% vs 39%), e in lieve calo la percentuale dei casi diagnosticati con attività di screening (48% vs 50%). (agg. di Silvana Palazzo)
I DATI DEL MONITORAGGIO ISS 22 LUGLIO 2022
La bozza del monitoraggio Covid presentato da Iss e Ministero della Salute alla Cabina di regia come ogni venerdì registra finalmente una curva in discesa per il contagio della pandemia in questa (inedita) ondata estiva: come sempre avvenuto anche per tutte le altre ondate, il contagio chiude prima la sua parabola ascendente mentre i ricoveri hanno effetto molto più lento nella discesa (e infatti sono in ancora in lieve crescita in molte Regioni, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità). Torna per prima cosa a scendere l’incidenza settimanale su 100mila abitanti: si passa da 1.158 della scorsa settimana all’attuale 977: scende poi anche l’indice di contagio Rt, da 1.34 a 1.23.
«L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e a cavallo della soglia epidemica: Rt=1 (0,98-1,02) al 12/07/2022 vs Rt=1,15 (1,12-1,17) al 05/07/2022», rileva ancora il monitoraggio Iss sull’andamento della pandemia nell’ultimo trend: ad oggi, la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile sull’11%, in aumento quella sui casi rilevati con comparsa dei sintomi (40,5%) mentre è diminuisce la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (48% vs 50%). 3 sono le Regioni classificate a rischio basse, 14 a rischio moderato mentre 3 sole a rischio alto per la presenza «di molteplici allerte di resilienza e una per non aver raggiunto la soglia minima di qualità dei dati trasmessi all’Iss».
MONITORAGGIO ISS: RICOVERI IN SALITA, LE SOGLIE DELLE REGIONI
A preoccupare invece ancora le autorità sanitarie è l’aumento, seppur non verticale, dei ricoveri da Covid-19 nel nostro Paese: il monitoraggio Iss indica infatti un aumento tanto per le rianimazioni quanto per i pazienti ordinari. L’occupazione dei letti in terapia intensiva a livello nazionale sale dal 3,9% di una settimana fa all’attuale dato di 4,1%: per quanto riguarda invece i ricoveri in area medica Covid, la percentuale sale dal 15,8% al 17,1%. Secondo la bozza di monitoraggio, una crescita costante dei ricoveri non si placa ancora anche se «negli ultimi giorni qualche timido segnale è arrivato».
Superano la soglia minima di allerta fissata dal Ministero della Salute per i ricoveri in area medica (non gravi) ben 16 Regioni su 21: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio Liguria, Marche, Pa Bolzano, Pa Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta. Sofferenza invece molto più marcata in Umbria, dove i letti occupati da pazienti che hanno il Covid (ma che non per forza sono ricoverati per quel motivo) sono il 42,4%, in Calabria al 32,9%, in Basilicata al 30,1%.