I dati del monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) evidenziano una curva ancora in crescita. «Nelle ultime settimane la crescita dell’incidenza è stata significativa», ha osservato il presidente Silvio Brusaferro nel video che sostituisce la tradizionale conferenza stampa. Per quanto riguarda le fasce d’età, quella 20-29 ha maggior numero di casi in aumento, seguita da 10-19 e 30-39. «Ma la curva è un po’ in crescita in tutte le fasce d’età». Le ospedalizzazioni tra i giovani, seppur limitate, sono cresciute, «anche se nell’ultima settimana sembrano contrarsi». L’età mediana alla diagnosi è di 37 anni, per l’ospedalizzazione 67 anni, come per ricovero in terapia intensiva, 80 anni invece al decesso. «Le proiezioni mostrano una probabilità di ospedalizzazioni in tutte le regioni, un po’ più contenuta in terapia intensiva».
Per quanto riguarda le vaccinazioni, stanno crescendo le prime dosi, soprattutto nella fascia d’età 5-11 anni. I dati sull’efficacia dei vaccini evidenziano che dopo la dose booster sale al 68,8% per quanto riguarda la diagnosi, è del 97,8% contro la malattia severa. «Ci sono difficoltà dei servizi sanitari regionali nel trasferire i dati, ciò porta ad un’instabilità delle stime e difficoltà a classificare il rischio. È importante invertire la tendenza ai ricoveri per evitare sovraccarichi ai servizi», ha osservato infine Silvio Brusaferro. (agg. di Silvana Palazzo)
INCIDENZA BOOM A 1988 CASI SU 100MILA ABITANTI
La curva dei contagi in Italia cala – picco raggiunto lo scorso 4 gennaio – ma non si arresta né l’incidenza né tantomeno l’indice di contagio Rt: il monitoraggio settimanale sul Covid presentato dall’Iss alla Cabina di regia anti-Covid vede infatti schizzare nuovamente in su l’incidenza dei casi di contagio su 100mila abitanti, da 1669 della scorsa settimana agli attuali 1988.
L’indice Rt invece cresce fino a 1.56, rispetto al precedente 1.43 segnato nel monitoraggio Iss del 7 gennaio, e pure la situazione delle ospedalizzazioni vede crescere le soglie a livello nazionale: il tasso di occupazione in terapia intensiva sale al 17,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 13 gennaio) contro il 15,4% del 06 gennaio, mentre l tasso di occupazione in aree mediche raggiunge quota 27,1% (contro il 21,6% di una settimana fa). È atteso per oggi l’incontro tra Cts e Regioni per stabilire nuove regole per stilare bollettini Covid, con novità attese specie sul fronte dei ricoveri: una circolare del Ministero della Salute stamane ha informato i singoli assessori regionali alla sanità che d’ora in poi «i pazienti ricoverati per altre patologie, poi risultati positivi al test siano comunque posti in isolamento nel reparto ma, pur restando tracciati come “casi”, non saranno conteggiati tra i ricoveri di area medica Covid».
MONITORAGGIO ISS, COME CAMBIERANNO COLORI REGIONI
In attesa di capire se e come potranno modificarsi le “soglie” dei ricoveri con le nuove modifiche ai bollettino e monitoraggio, dalla Cabina di regia usciranno nelle prossime ore le singole ordinanze per il cambio di colore di alcune Regioni. Ad entrare in zona arancione (ricoveri al 30%, terapie intensive al 20%) da lunedì 17 gennaio dovrebbe rimanere la sola Valle d’Aosta, mentre rischiano fino all’ultimo ma dovrebbero rimanete in giallo le Regioni Lombardia, Calabria, Friuli, Sicilia, Liguria e Piemonte. Cambio di colore anche per la Campania che dovrebbe entrare in zona gialla, mentre la Puglia potrebbe in extremis mantenere numeri da zona bianca. Il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità mostra al momento 13 Regioni a rischio alto, 8 moderato e tutte con almeno una singola allerta di resilienza: raddoppia anche il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (649.489 vs 309.903 della settimana precedente). Da ultimo, il monitoraggio segnala «la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (13% vs 16% la scorsa settimana). È in diminuzione anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% vs 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (39% vs 34%)». Attesa come sempre nel pomeriggio la conferenza stampa con i responsabili dell’Iss per illustrare la bozza di monitoraggio presentata stamane in Cabina di regia: collegamento sui canali YouTube e social del Ministero della Salute.