La variante Omicron inizia a “correre” nel nostro Paese e così il monitoraggio dell’Iss presentato in Cabina di regia anti-Covid certifica aumenti considerevoli dell’incidenza dei contagi, ma per fortuna non un altrettanto esponenziale risalita della curva di ricoveri e rianimazioni.
Il monitoraggio settimanale anticipato ieri in Cabina di regia e Cdm – utile, assieme alla Flash Survey dell’Istituto Superiore di Sanità sulla variante Omicron per dirimere le misure anti-Covid nel Decreto Festività – vede infatti l’andamento dell’incidenza sui 100mila abitanti pari a 351 (la scorsa settimana era ferma a 241), con un indice di contagio Rt che invece si stabilizza per la terza settimana consecutiva attorno al valore 1.13, comunque sopra la soglia epidemia. La contagiosità di Omicron per il momento non starebbe portando un aumento verticale dei pazienti in ricovero: il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,7% contro il 9,6% del 16 dicembre; allo stesso tempo, il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,1% dell’ultima rilevazione. Secondo la bozza di monitoraggio, la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (27% vs 31% la scorsa settimana); è invece in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% vs 43%), aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% vs 26%).
MONITORAGGIO ISS: NESSUNA NUOVA REGIONE IN GIALLO
Con il monitoraggio Iss di oggi si rileva come tutte le Regioni e Province Autonome siano ad oggi oltre la soglia di incidenza di 50 casi Covid per 100mila abitanti (uno dei tre dati limite per il passaggio in zona gialla, assieme al 10% di terapie intensive e al 15% di ricoveri): secondo il rilevamento ministero della Salute-Protezione Civile del 23 dicembre sugli indicatori, il Veneto risulta la Regione con incidenza più alta (590.5), segue la Lombardia con 516.5 (in aumento rispetto ai due monitoraggi precedenti quando era a 261 e a 171,3). A ridosso della quota 500 per l’incidenza dei contagi su 100mila abitanti anche Valle d’Aosta, Piemonte, Bolzano, Liguria, Friuli: valore più basso invece per il Molise a “soli” 68. Al netto di ciò, per la settimana che dal Natale porterà a Capodanno non dovrebbero esserci nuovi passaggi in zona gialla, nonostante il Piemonte abbia fatto presente al Ministro della Salute la situazione di assoluto limite nelle “soglie” atte al passaggio di fascia di rischio. A rischio per il passaggio in zona gialla dopo Capodanno invece saranno Lazio, Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e, se non vi entrerà già dal 27 dicembre, anche il Piemonte. Al momento nessuna delle attuali Regioni in zona gialla (Friuli, Calabria, Bolzano, Trento, Marche, Liguria, Veneto) ha i numeri per il passaggio in “arancione”. Secondo la bozza di monitoraggio Iss, sono comunque 12 le Regioni e Province Autonome date sopra la soglia del 10% di ricoveri in rianimazione: Calabria (16,6%), E-R (12,4%), FVG (14,9%), Lazio (10,3%), Liguria (14,2%), Lombardia (10,6%), Marche (18,7%), Pa Bolzano (21,0%), PA Trento (24,4%), Piemonte (10,7%), Toscana (11,6%), Veneto (15,9%). Sono 9 le Regioni con soglia del 15% superata per i ricoveri: Calabria (a 25,9%), FVG (22%), Liguria (24,8%), Marche (19,5%), PA Bolzano (16,4%), PA Trento (19,1%), Sicilia (15,5%), Valle d’Aosta (22,2%), Veneto (18,2%).