Gianni Rezza
nel corso della conferenza stampa sul monitoraggio Iss si è espresso anche in merito al dibattito sulla terza dose dopo l’annuncio di Pfizer. «Forse un richiamo sarà necessario, anche se non sappiamo ancora quando, come e perché. Ci sono pochi dati a lungo termine, anche perché abbiamo cominciato a vaccinare sul finire di dicembre, anche per quanto riguarda i Paesi che hanno vaccinato prima e di più come Gran Bretagna e Israele». Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute ha spiegato che i dati delle sperimentazioni «ci dicono che a 8-9 mesi la risposta immune è ancora buona. Ma quando circolano varianti che hanno un minimo di una parziale resistenza ai vaccini, si possono neutralizzare anche quelle». Quindi, Rezza ha rivelato che questo «è uno dei motivi per il quale gli inglesi stanno pianificando una campagna per ottobre. Anche se non è del tutto definito, stanno pensando di ricominciare a vaccinare le persone ad alto rischio di una forma grave di Covid e gli operatori sanitari».
Dunque, è plausibile una terza dose: «Si tratterebbe di somministrare una sola dose, e non è detto che bisognerà a farlo ogni anno. Con quale vaccino? Con lo stesso già usato o con un vaccino adattato a determinate varianti?». Le cose da chiarire sono tante per Gianni Rezza: «La maggior parte delle aziende stanno mettendo a punto o valutando di mettere a punti vaccini adattati, a partire dalla Beta che è quella che crea più problemi. Ma quelli attuali potrebbero comunque proteggere. Quindi, si sta discutendo in questo periodo. Delle certezze ancora non ce ne sono. Bisognerà comunque ricominciare dalle persone più a rischio». (agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS: “CASI COVID INIZIANO A SALIRE”
In conferenza stampa è intervenuto anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute. «La situazione epidemiologica è ancora apparentemente buona. Abbiamo un’incidenza di infezione che è ancora bassa, anche se stiamo aspettando i dati di oggi», ha detto a proposito del monitoraggio Iss con i nuovi dati, tra cui quello sull’indice Rt. D’altra parte lancia un primo avvertimento: «Da un paio di giorni abbiamo superato i mille casi e c’è una piccola inversione di tendenza. Questo ci dice che non stiamo ulteriormente scendendo. Tenendo conto anche della situazione europea non possiamo rilassarci». A proposito di comportamenti idonei, ha lanciato un messaggio anche in vista della finale degli Europei: «Speriamo di festeggiare, ma facciamolo con prudenza. Se ci sono aggregazioni e stiamo vicini ad abbracciarci, la mascherina serve». Per quanto riguarda i controlli delle persone in arrivo dall’estero, in particolare dalla Spagna, ritiene che le quarantene rallentino di poco l’ingresso delle nuove varianti. «Si sta valutando di prendere misure più rigide per i passeggeri in arrivo da Spagna e Portogallo, ma una decisione non è stata ancora presa». (agg. di Silvana Palazzo)
MONITORAGGIO ISS: “75% NUOVI CASI ASINTOMATICI”
Il nostro Paese è in una curva piatta, altrove ci sono segnali di ripresa che in Spagna sono particolarmente vivaci. «Oltre il 75% dei nuovi casi sono asintomatici o paucisintomatici. L’età mediana è calata a 31 anni, così come quella dei ricoveri che è a 52 anni. Per quanto riguarda la terapia intensiva è a 63 anni», osserva Silvio Brusaferro, presidente Iss, nel corso della conferenza stampa sul nuovo monitoraggio con l’indice Rt. Invece è a 78 anni l’età media dei deceduti. «L’indice Rt è in leggera ricrescita, ma bisogna tener conto che tiene conto dei casi sintomatici, quindi è un indicatore da interpretare con attenzione». Riguardo invece la campagna vaccinale: «Ci sono ancora molte persone che necessitano di completare la vaccinazione, questa è la nuova sfida». In merito invece alle varianti, Brusaferro segnala che quella Delta sta proseguendo la sua diffusione, tanto che nelle prossime settimane diventerà dominante tra quelle circolanti in Italia. «Colpisce tutte le età, ma attualmente la popolazione giovanile contrae di più questa variante per via dei maggiori contatti», ha aggiunto il numero uno dell’Iss. C’è stata una crescita nella curva dell’incidenza, tornata ai livelli di due settimane fa. Il dato positivo riguarda l’occupazione dei posti letto in ospedale, in calo. (agg. di Silvana Palazzo)
INDICE RT 0.66, VIDEO MONITORAGGIO ISS
La Variante Delta in aumento in tutto il Paese torna a far crescere contagi, Rt e incidenza, senza però al momento vedere un parallelo aumento di ospedalizzati e vittime: i dati del monitoraggio Iss presentati stamattina a Palazzo Chigi nella consueta Cabina di regia del venerdì vedono invertire la tendenza degli ultimi due mesi. L’indice Rt sale a 0.66 (mentre era 0.63 una settimana fa) e l’incidenza dei casi su 100mila abitanti sale da 9 a 11: questo è quanto emerso dalla bozza del monitoraggio Iss nel periodo tra il 28 giugno e il 4 luglio, con tutti gli altri risultati che saranno poi spiegati e analizzati nella consueta conferenza stampa degli scienziati Iss-Cts nel pomeriggio (diretta video streaming sul canale YouTube del Ministero della Salute). «La circolazione del Covid-19 è in aumento in Italia», si legge ancora nella bozza finale dell’Istituto Superiore di Sanità, «Per arginale la Delta è necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli contro nuovi picchi di contagio per il virus nelle varianti più contagiose». Come insegnano infatti i dati e gli studi dell’Inghilterra, all’aumento anche considerevole dei contagi – elemento che molto probabilmente avverrà anche in Italia con il crescere della variante Delta – non corrisponde un conseguente rialzo di ospedalizzati e vittime.
MONITORAGGIO ISS, ITALIA RESTA ZONA BIANCA
La copertura dei vaccini scherma dall’insorgere dei gravi sintomi della malattia, indipendentemente se vi si rimane contagiati o meno: i dati del monitoraggio uniti alle analisi della Cabina di regia non comporteranno novità nella prossima settimana, con l’Italia che rimane in zona bianca anche dal 12 al 18 luglio 2021. Tutte le Regioni e Province hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno, mentre sono 8 quelle classificate con rischio moderato e 13 con rischio basso: molto positivi i dati sulle ospedalizzazioni, con il tasso di occupazione in terapia intensiva al 2%, sotto la soglia critica (i ricoveri sono passati da 240 a 187), mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 1.676 a 1.271. Al momento, nessuna Regione o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. «Complessivamente – si legge nel report Iss – il quadro generale della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia, sebbene non in una situazione critica, mostra dei segnali che richiedono una particolare attenzione con aumento nel numero di Regioni/PA classificate a rischio epidemico moderato. A livello nazionale si rileva che è cessato il calo dell’incidenza settimanale. La trasmissibilità sui soli casi sintomatici risulta in lieve aumento sebbene sotto la soglia epidemica, espressione di un aumento della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici». In sintesi con la circolazione della variante Delta in aumento in Italia, occorre «raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità».