«Questo virus è più trasmissibile e sta colpendo di più i giovani. Quando si vaccineranno in modo sostanzioso i giovani, rallenterà la corsa del virus». Così Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del Ministero della Salute nel corso della conferenza stampa sul monitoraggio Iss. Inoltre, ha spiegato che con la variante Delta si registra un aumento della trasmissibilità del 60%. Nel frattempo il Cts sta lavorando alla revisione dei parametri per dar maggior peso all’indice Rt ospedaliero. Riguardo, invece, il Green pass, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro e Gianni Rezza hanno spiegato che la decisione è politica. «Io da epidemiologo farei di tutto per bloccare questo virus, ma ci sono delle esigenze da rispettare anche», ha precisato Rezza. Sollecitato sul caso AstraZeneca, Rezza ha ricordato la scommessa della Gran Bretagna, che l’ha usato abbattendo la curva della mortalità, in virtù del fatto che gli eventi avversi sono rari.



«Noi dobbiamo usare i vaccini migliori, quelli per bloccare la trasmissione. Ora bisognerebbe vaccinare velocemente i giovani per ottenere un effetto sulla circolazione del virus». Riguardo l’indice Rt ospedaliero, Brusaferro evidenzia che «questo valore crescerà, ma partiamo da valori contenuti. Quindi, mostra una crescita, ma non dà la dimensione della crescita. Partendo da un valore contenuto, avremo un aumento contenuto. Dobbiamo stare attenti, sapendo che il punto chiave è la vaccinazione». (agg. di Silvana Palazzo)



MONITORAGGIO ISS: “INDICE RT OSPEDALIERO IN CRESCITA”

La circolazione del coronavirus è particolarmente intensa in Europa, colpisce la situazione in Spagna e Olanda. Ma attenzione anche a Cipro e Creta. Questo si traduce in una curva che tocca. L’Italia comincia a muoversi, la tendenza è verso la ricrescita. «Casi in aumento in 18 Regioni/PPAA e in tutte le fasce d’età, ma principalmente nel gruppo 10-29 anni negli ultimi 7 giorni», dichiara Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, nel corso della conferenza stampa sul monitoraggio. A proposito dell’indice Rt, spiega che attualmente è a 0,91 ma secondo le previsioni potrebbe arrivare a 1,24. Quello invece dei ricoverati è a 0,97. «Anche l’Rt ospedaliero è in crescita, seppur in ritardo rispetto a quello dell’Rt sintomatici, ma del resto sappiamo che prima arrivano i casi e poi i ricoveri», prosegue il numero uno dell’Istituto superiore di sanità.



L’età mediana dei casi è 28 anni, valore più basso anche del picco più basso registrato l’estate scorsa. Ma sta calando anche l’età mediana dei ricoverati, arrivata a 50 anni. Lieve calo quello dell’ingresso in terapia intensiva 63 anni, mentre quello di morte è a 73 anni. «Non si prevede il superamento della soglia critica dell’occupazione nelle aree mediche e in terapia intensiva». Lo scenario migliore prevede invece che la situazione evolva molto lentamente. «Non è chiaro l’effetto della variante Delta sulle ospedalizzazioni», prosegue Brusaferro. (agg. di Silvana Palazzo)

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MONITORAGGIO ISS: INDICE RT 0,91

L’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute presentato questa mattina alla cabina di regia anti-Covid, registra un aumento significativo dei contagi nel nostro Paese: nel periodo analizzato dal 5 all’11 luglio, l’Indice Rt sale a 0.91 (era 0.66 la scorsa settimana), mentre quasi raddoppia l’incidenza settimanale dei nuovi casi, passando da 11 a 19 per 100mila abitanti. «È prioritario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili», sottolinea la bozza del monitoraggio che oggi pomeriggio gli esperti dell’Iss presenteranno in conferenza stampa (diretta video streaming dal Ministero della Salute). La variante Delta spinge in alto i contagi, con aumenti che non si vedevano dallo scorso marzo: «Aumenta l’incidenza settimanale a livello nazionale con evidenza di aumento dei casi diagnosticati in quasi tutte le Regioni/PPAA. Il quadro generale della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 torna a peggiorare nel Paese con quasi tutte le Regioni/PPAA classificate a rischio epidemico moderato», si legge ancora nel report dell’Istituto.

L’aumento della circolazione virale proviene principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici: per questo motivo, l’impatto della malattia COVID-19 sui servizi ospedalieri «rimane minimo con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione». 19 le regioni su 21 con rischio moderato (solo Trentino e Valle d’Aosta restano con rischio basso) e torna dunque ancora più prioritario «raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione in tutti gli eleggibili, con particolare riguardo alle persone a rischio di malattia grave, nonché per ridurre la circolazione virale e l’eventuale recrudescenza di casi sintomatici sostenuta da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità». Nessuna Regione al momento supera la soglia critica di occupazioni delle terapie intensive o in area medica, rileva ancora il monitoraggio Iss-Ministero: i dati dicono che il tasso di occupazione in rianimazione resta al 2% (da 187 ricoveri a 157 nell’ultima settimana), così come quello di area medica (da 1.271 ricoveri a 1.128).

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MONITORAGGIO ISS: ITALIA RESTA BIANCA MA QUADRO PEGGIORA

La domanda che va però al di là delle mere analisi scientifiche – e che interessa sopratutto gli italiani nel pieno delle vacanze estive – è per quanto e se durerà un’Italia in zona bianca. Il quesito non è da poco visto che con l’aumentare importante dei contagi dalle prossime settimane, se restano questi i parametri, il rientro in zona gialla di alcune Regioni sarà automatico e via via verso agosto anche tutte le altre. Significa coprifuoco dalle 24 alle 5, significa restrizioni su ristoranti e bar al chiuso, ma anche chiusura di alcune attività. Insomma, un ostacolo bello gigante al volano dell’economia (e della vita delle persone stanche di 2 anni in lockdown) che si attende da questa estate: per questo motivo, martedì prossimo la cabina di regia a Palazzo Chigi dovrà decidere per un nuovo decreto che estenda alcuni obblighi del Green Pass vaccinale, in modo da “costringere” a rialzare i numeri dei vaccinati per poter viaggiare sui mezzi pubblici a lunga percorrenza, per andare negli eventi pubblici tipici dell’estate (sagre, concerti, stadi) e forse anche per andare a cena in ristorante. La discussione è cominciata e l’esempio del Green Pass francese tiene divisi i partiti: la “via italiana” è tutta ancora da studiare ma occorre farlo in fretta. Non è escluso che nella cabina di regia prevista per la prossima settimana vi sia poi anche un confronto con le Regioni per trovare l’accordo sulla modifica dei parametri per l’ingresso in zona gialla/arancione, andando a valutare con priorità l’indice delle ospedalizzazioni e meno quello di contagio (Rt).