La prudenza resta massima, anche se la criticità è ancora bassa. Questo perché l’indice Rt è sopra 1 in cinque regioni. Il report relativo al monitoraggio settimanale redatto dal Ministero della Salute con l’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma l’attenzione anche a causa della diffusione di nuovi focolai nella penisola. L’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni è di 4.3 per 100mila abitanti, quindi in lieve diminuzione. E a livello nazionale si registra una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale inferiore a 1, «sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore». Le cinque regioni con indice Rt superiore a 1, quindi con l’epidemia in espansione, sono Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lazio e Piemonte. Invece sotto la soglia resta la Lombardia (0,92). Salgono anche (0,88), Marche (0,87) e Liguria (0,82), mentre la Basilicata fa il percorso inverso tornando a 0. Basse anche le altre regioni meridionali, come Calabria (0,38) alla Puglia (0,54), Sicilia (0,24) e Sardegna (0,19). «Oltre ai focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione, vengono segnalati sul territorio nazionale alcune piccole catene di trasmissione di cui rimane non nota l’origine. Questo evidenzia come ancora l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa», si legge nel report odierno. (agg. di Silvana Palazzo)
#IndiciRt per ciascuna #Regione diffuso da #MinisteroSalute oggi 10 Luglio pic.twitter.com/JwcIzUyg8a
— ilSussidiario (@ilsussidiario) July 10, 2020
INDICE RT REGIONI, MONITORAGGIO ISS 10 LUGLIO
Come ogni venerdì per la fase 2 e 3 dell’emergenza Covid-19 è tempo del nuovo monitoraggio settimanale 4-10 luglio 2020 sull’andamento epidemiologico del coronavirus dopo i tanti mini-focolai di questi giorni. L’indice Rt delle singole Regioni e le consuete “pagelle” dell’Iss-Ministero della Salute arriveranno aggiornati nel primo pomeriggio, dopo che in questi giorni il trend di andamento del Sars-CoV 2 in tutta Italia si è mantenuto tutto sommato stabile, con vittime e nuovi contagi per fortuna ridotti rispetto all’esplosione di diversi piccoli focolai finora tutti (o quasi) con asintomatici e debolmente positivi tra gli interessati.
Dopo il caso in Veneto dell’imprenditore vicentino di ritorno dalla Serbia (consapevole di essere contagiato ma ciononostante in libera uscita con diversi incontri prima di essere ricoverato per i primi sintomi importanti) si è temuto un nuovo focolaio con rialzo dei contagi, tanto da far invocare al Governatore Zaia e a parte del Governo la possibilità di un “Tso obbligatorio” per usare in casi estremi come quelli di chi si rifiuta di farsi curare e mette a rischio la collettività andandosene in giro: in realtà non vi sono state per ora grosse conseguenze epidemiologiche, al di là dei vari contatti segnalati e che si sono messi in quarantena preventiva. Il monitoraggio Iss di questo venerdì servirà anche a vedere se i vari mini-focolai sparsi in tutte le Regioni abbiano innalzato considerevolmente l’indice Rt o se invece l’assestamento del Covid-19 stia tutto sommato continuando.
RAPPORTO ISS-ISTAT SUL TASSO DI MORTALITÀ A MAGGIO
7 giorni fa il Veneto a 1,12, l’Emilia Romagna a 1,28 e il Lazio a 1,04 avevano segnato il massimo rialzo per l’indice Rt nel monitoraggio 27 giugno-3 luglio: si attendono oggi i nuovi dati con le “pagelle” delle Regioni e le avvertenze dell’Istituto Superiore di Sanità. «Si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati» sottolineava l’Iss rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con le misure di lockdown in Italia che hanno permesso un controllo efficace dell’epidemia di coronavirus, eppure «persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti».
Ora si attendono aggiornamenti in tal senso, dopo che ieri il nuovo rapporto Iss-Istat ha messo in evidenza come il tasso di mortalità nel mese di maggio sia sostanzialmente diminuito in Italia: «A maggio si è esaurito il drammatico eccesso di mortalità dei mesi di marzo e aprile 2020, grazie alle misure di prevenzione non farmacologiche messe in atto, e i decessi sono addirittura scesi sotto la media degli anni precedenti».
Per far fronte però al rischio di contagio dall’estero è sempre di ieri la notizia della nuova “black list” del Ministro Roberto Speranza per 13 Paesi: in pratica il Governo vieta l’ingrsso in Italia per Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Macedonia, Moldavia, Oman, Panama, Perù, Kuwait, Repubblica Domenicana. «Ho appena firmato una nuova ordinanza che prevede il divieto di ingresso e transito sul territorio nazionale di cittadini che negli ultimi 14 giorni sono stati nei 13 Paesi in questione», ha spiegato il Ministro della Salute, aggiungendo «Per tutti gli altri Paesi extra Ue ed extra Shenghen resta l’obbligo di quarantena. L’epidemia a livello globale è nella fase più acuta. Non possiamo vanificare i nostri sacrifici fatti negli ultimi mesi».