La conferma dell’efficacia dei vaccini anti Covid arriva anche dai dati del contagio che riguardano gli operatori sanitari. Dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute emerge che sono in calo, questo per Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, testimonia l’impatto che ha la vaccinazione. Ma il professor Gianni Rezza della Prevenzione del Ministero della Salute avverte riguardo all’indice Rt e a tutti i dati emersi dal monitoraggio: «La stabilizzazione della curva non è una notizia del tutto positiva, perché sostanzialmente l’incidenza non diminuisce più. Ci sono segnali che ci dicono di prestare attenzione. Quel che ci preoccupa è la presenza di varianti, quindi dobbiamo sbrigarci con la campagna vaccinale e ridurre la circolazione del virus».

Gianni Rezza ha parlato di uno studio rapido per valutare la presenza e la diffusione della variante inglese in Italia, coinvolgendo i laboratori nazionali. «La prevalenza nazionale è del 17,8%, con un range molto alto. Ci sono Regioni con prevalenza addirittura al 50-59%». Rezza sottolinea che per ora non riduce efficacia vaccini, il problema è che si trasmette più velocemente. (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS “RESTATE A CASA”

L’indice Rt è salito da 0,84 a 0,95 in una settimana, mentre l’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni resta stazionaria rispetto alla settimana scorsa (269,79 per 100mila abitanti vs 273,01 per 100mila, dati flusso ISS). Questi alcuni dei dati emersi dal monitoraggio Iss-Ministero della Salute, che però evidenziano la conferma per la seconda settimana di «segnali di contro-tendenza nell’evoluzione epidemiologica, con progressivo rallentamento nella diminuzione dei nuovi casi fino ad una stabilizzazione, che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale». Questo quadro a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali.

Anche per questo nella bozza del monitoraggio si conferma la necessità di mantenere la «drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone». Per Iss e Ministero della Salute «è fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile». (agg. di Silvana Palazzo)

MONITORAGGIO ISS “TRASMISSIBILITÀ MAGGIORE PER VARIANTI”

L’indice Rt torna a salire in Italia. Dal valore di 0,84 segnalato nel monitoraggio Iss-Ministero della Salute della scorsa settimana, è balzato a 0,95. I timori che il coronavirus possa tornare a correre anche sulla spinta delle varianti trova qualche riscontro in questo primo dato, emerso dalle valutazioni dell’andamento del contagio svolte dalla Cabina di regia. «Viene inoltre confermata la circolazione diffusa di varianti virali a più elevata trasmissibilità nel nostro paese», scrive l’Iss. Dalle prime indicazioni emerse si apprende che la Regione Umbria e la Provincia autonoma di Bolzano hanno un livello di rischio alto. Sono 10, contro le 11 della settimana scorsa, quelle con classificazione di rischio moderato, di cui però 5 ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane. Infine, 9 con rischio basso.

Dal monitoraggio è emerso anche che 7 Regioni/PPAA hanno un indice Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, quindi in aumento rispetto alla settimana precedente. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno, spiega Il Messaggero. Aumenta anche il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza (11 contro 5 la settimana precedente). (agg. di Silvana Palazzo)

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MONITORAGGIO ISS, OGGI NUOVO INDICE RT

È in arrivo come sempre ogni venerdì il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità che inquadra la situazione settimanale a livello epidemiologico: Indice di contagio RT in Italia e in tutte le Regioni, livello di ricoveri e situazione legata alle varianti Covid che potrebbero “sconvolgere” l’assetto anche nelle prossime regole anti-pandemia che dovrà prendere l’ormai imminente Governo Draghi. In attesa che il Premier incaricato presenti la lista dei Ministri al Quirinale, il “disbrigo” degli affari correnti vede il Governo Conte ancora attivo nel promuovere le nuove ordinanze questa sera sui “colori” delle Regioni, proprio a partire dal monitoraggio Iss odierno e la successiva cabina di regia anti-Covid (Ministero Salute-Cts-Regioni).

7 giorni fa gli scienziati in appoggio al Governo evidenziarono un Rt pari a 0.84, ancora sotto il livello di allarme ma con l’allerta sulle varianti Covid che iniziano ad espandersi su diversi territori del Paese: «contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza», spiegava il professor Gianni Rezza presentando il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità con indecenza sopra il valore di 130 casi per 100mila abitanti, mentre 13 regioni avevano un trend di casi in aumento.

MONITORAGGIO E NUOVI COLORI REGIONI: CHI CAMBIA

Rispetto ad una settimana fa quando il monitoraggio espresse valori non dissimili da quelli di 7 giorni prima, la cabina di regia anti-Covid oggi potrebbe comportare diversi cambi di colore per le Regioni da confermare poi nelle ordinanze serali del Ministro della Salute Roberto Speranza. Fino ad oggi, la classificazione di rischio del Ministero prevedeva 17 Regioni in zona gialla (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto), 4 in arancione (Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sicilia, Umbria) e nessuna in area rossa.

Oggi invece il nuovo monitoraggio Iss potrebbe assegnare nuovi livelli di rischio ad ogni territorio con alcuni cambiamenti ormai imminenti: Sicilia potrebbe passare in giallo, mentre Toscana, Abruzzo, Liguria rischiano il “peggioramento” in zona arancione. L’Umbria poi, dopo la diffusione di diversi casi da varianti Covid, rischia il lockdown serrato e il passaggio in zona rossa: per la Liguria invece la situazione è più complessa visto che è più il Ponente e l’area di Imperia a preoccupare, «Ritengo che saremo ancora in fascia  gialla, ma voglio capire l’analisi macroscopica per decidere domani o dopodomani se saranno necessarie eventuali misure restrittive. Sappiamo bene sono misure dolorose, che vanno a incidere su attività commerciali che sono gia’ allo stremo, sono un fastidio e un danno, non le prendiamo a cuor leggero. Stiamo monitorando ora su ora i dati della provincia per capire se un’inversione di tendenza anche lieve può farcele evitare o se il monitoraggio Iss prevederà già qualcosa per la Liguria e di conseguenza tarare la situazione», spiega il Governatore Toti. Al netto dei nuovi colori, dal 15 febbraio dovrebbe essere prorogato il divieto di uscire dalle Regioni anche se in zona gialla: tra oggi e domani il Governo produrrà un Dl “ponte” che estenda fino al 5 marzo il divieto di uscita dai territori regionali.