I DATI DEL MONITORAGGIO ISS DEL 27 GENNAIO

Continuano ad essere, ancora una volta, il calo i dati sull’andamento della pandemia da covid in Italia, secondo quanto attestato dal monitoraggio settimanale dell’ISS, ovvero l’Istituto Superiore della Sanità. Ogni settimana, il venerdì, l’Istituto pubblica, prima del bollettino del Ministero della Salute, il suo monitoraggio, che si concentra soprattutto sui dati relativi alle ospedalizzazioni e ai decessi.



Il monitoraggio dell’ISS per la settimana dal 20 al 26 gennaio parla di un ottimo calo del tasso di incidenza, che è passato dal 88 casi ogni 100mila persone, attestato la scorsa settimana, a 65 ogni 100mila. Secondo l’ISS si tratterebbe, inoltre, del dato più basso registrato da quando la variante Omicron è preponderante nel nostro paese e nel mondo. Passando, invece, al tasso di occupazione nei reparti ordinari, il monitoraggio dell’ISS parla di un’occupazione del 6,4% (rispetto al 7,8% della scorsa rilevazione, ovvero 1,4 punti percentuali in meno). Le terapie intensive sono ora occupate al 2,1% (rispetto al 2,3 registrato 7 giorni fa) e l’Rt secondo l’ISS è calato ulteriormente a 0,73 dallo 0,89 del 20 gennaio.



MONITORAGGIO ISS: IL RISCHIO NELLE REGIONI

All’interno del monitoraggio settimanale dell’ISS nell’ambito del covid, inoltre, vengono anche riportare le regioni a rischio per il loro alto numero di contagi. In generale, la situazione sembra essere piuttosto positiva in tutta Italia, con nessuna regione che ricade nel rischio alto. Contestualmente, però, tre regioni sembrano avere un rischio che appare moderato e sono Emilia Romagna, Liguria e Puglia.

Oltre al monitoraggio settimanale dell’ISS e al bollettino covid atteso da parte del Ministero della Salute attorno alle 14 di oggi, 27 gennaio, la fondazione FIASCO pubblica ogni mercoledì i dati della sua personale rilevazione dei contagi da covid. Anche FIASCO, fortunatamente, parla di una situazione che appare decisamente sotto controllo, con una generale stabilità nei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva. Il dato sui contagi parla di una diminuzione del 18% rispetto alla scorsa rilevazione, mentre le terapie intensive hanno registrato un solo nuovo ingresso. All’interno degli ospedali, inoltre, il 30% dei pazienti non è vaccinato, mentre l’età media è di 58 anni (rispetto ai 71 rilevati sei mesi fa). Insomma, tra m0nitoraggio dell’ISS, rilevazione della fondazione FIASCO e bollettino covid per l’Italia, i dati sembrano generalmente parlare di un positivo calo, nonostante siamo in pieno inverno, periodo in cui il coronavirus negli anni precedenti si è dimostrato più infettivo e dannoso, sintomo che probabilmente il peggio della pandemia ce lo siamo finalmente lasciato alle spalle.