Consueto appuntamento settimanale con la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio Regionale Covid19 della Cabina di Regia con il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

«Il nostro Paese è in progressivo e lento miglioramento», l’analisi di Brusaferro: «Rimane una parte del Paese in cui la circolazione è molto intensa, l’Italia ha un’incidenza tra le più contenute in Europa. Siamo in una fase ancora di decrescita». Brusaferro ha poi aggiunto: «L’età mediana di chi si infetta è di 40 anni, 66 anni e l’età mediana di chi è ricoverato in terapia intensiva, 63 per i ricoveri in area medica, 81 anni per le morti. In tutte le fasce di età il numero di nuovi casi è lentamente in decrescita». (Aggiornamento di MB)



MONITORAGGIO ISS, INDICE RT 0.85

L’Italia è destinata a rimanere a lungo in zona bianca: i dati presentati oggi in Cabina di regia anti-Covid dall’ultimo monitoraggio Iss (settimana presa in considerazione 4-10 ottobre) rendono più sereno l’inizio del periodo autunno-inverno rispetto a quanto accadeva un anno fa.



Se è vero che l’indice di contagio Rt risale lievemente rispetto alla scorsa settimana – da 0.83 all’attuale 0.85 – tutti gli altri dati vengono dati in diminuzione, comportando una situazione di generale moderazione nella diffusione della variante Delta. L’incidenza settimanale dei casi scende a 29 casi su 100 mila abitanti (erano 34 solo 7 giorni fa): si legge nella bozza di monitoraggio presentata dall’Istituto Superiore di Sanità nella Cabina di regia del venerdì, «Continua la diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale e al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti». La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici Covid e sui casi con ricovero ospedaliero è sempre sotto la soglia epidemica: «si conferma una ulteriore lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto in area medica e terapia intensiva associati alla malattia COVID-19», scrive l’Iss. I dati dicono infatti che il tasso di ricovero scende al 4,6% (da 2.968 il 5/10/2021 a 2.665 il 12/10/2021) mentre quello delle terapie intensive si trova al 4,1%, da 433 posti occupati (5/10/2021) a 370 (12/10/2021).



MONITORAGGIO ISS: ITALIA ZONA BIANCA, NO RISCHI REGIONI

Nel monitoraggio Iss si rileva poi una ulteriore diminuzione del numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (4.551 vs 5.903 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati, dichiarano gli scienziati collaboratori del Ministero della Salute, «attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34% vs 33% la scorsa settimana). È stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (47% vs 47%)». Infine, diminuisce la percentuale di casi diagnosticata attraverso attività di screening (19% vs 21%). «La variante delta – prosegue il report Iss – rappresenta la quasi totalità dei casi in Italia. Questa variante è anche dominante nell’intera Unione Europea ed è associata ad una maggiore trasmissibilità. Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria, in particolare nelle categorie a rischio, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti». Ad oggi la circolazione è altamente contenuta dalla vaccinazione del nostro Paese a livelli top in Europa: «È opportuno – segnala la Cabina di regia – continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini per realizzare il contenimento dei casi; mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale». Italia zona bianca ancora a lungo, con sole 3 Regioni a rischio moderato (Marche, Molise e Valle d’Aosta) ma comunque con dati di ricoveri ben al di sotto delle soglie limite.