La diffusione della variante Omicron in Italia preoccupa. “In questa settimana i casi sono aumentati in maniera significativa e l’indice Rt dei sintomatici è fortemente in crescita”. Lo afferma Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), intervenuto con un video messaggio sul monitoraggio dell’epidemia Covid. “Sale anche l’Rt delle ospedalizzazioni, indicatore di una crescita anche di ricoveri”, aggiunge l’esperto, secondo cui “le curve si stanno impennando in molti Paesi, così come nel nostro”. Lo scenario regionale evidenzia “una fortissima circolazione”, si registra una forte crescita ovunque, tranne nella provincia di Bolzano. Per quanto riguarda le fasce d’età, quella che registra un incremento maggiore di casi è quella 20-29 anni, poi 10-19 e 30-39. “A livello pediatrico vediamo un rallentamento della crescita, comunque positiva; infatti, per alcuni bambini c’è necessità di ricovero in ospedale”, fa notare Brusaferro. Evidente anche il trend di crescita, definito “netto”, per quanto riguarda la crescita dei ricoveri in aree mediche Covid e terapie intensive.



Interessante anche il dato delle reinfezioni: “Il trend è in aumento. C’è un rischio elevato di infezione per chi non aggiorna con il booster la sua situazione immunitaria”. A proposito dei vaccini, Silvio Brusaferro conferma che “la variante Omicron ha la capacità di infettare anche i vaccinati, quindi il vaccino è più efficace con la booster ma non totalmente contro il contagio”. Le conclusioni sono nette: “Si osserva un drastico peggioramento dell’epidemia”. Inoltre, si osservano “per la prima volta segnali plurimi di allerta a livello regionale nelle attività di sorveglianza e indagine dei contatti”. Di conseguenza, “la maggior parte del Paese si colloca a Rischio Alto o a Rischio Moderato con alta probabilità di progressione a rischio Alto: 10 Regione italiane sono classificate a rischio Alto (o equiparate a rischio Alto) di una epidemia non controllata e non gestibile e 6 Regioni/PA si collocano a rischio Moderato con alta probabilità di progressione a rischio Alto, nel caso fosse mantenuta l’attuale trasmissibilità”. Le previsioni non sono rassicuranti: “L’epidemia si trova in una fase delicata e, in assenza di misure di mitigazione significative, un ulteriore rapido aumento nel numero di casi e ospedalizzazioni nelle prossime settimane è altamente probabile”. (agg. di Silvana Palazzo)



MONITORAGGIO ISS: RT SALE A 1.43

Finalmente disponibile la bozza del monitoraggio Iss presentata in Cabina di regia anti-Covid con i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica in Italia. Rispetto a sette giorni fa, le notizie non sono delle migliori: continuano a salire l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza dei casi Covid in Italia, così come il tasso di occupazione in terapia intensiva e nelle aree mediche… Come reso noto dal monitoraggio Iss, l’incidenza riferita a giovedì 6 gennaio è pari a 1.669 casi su 100 mila abitanti. Un dato raddoppiato rispetto alla scorsa settimana (783). In rialzo anche l’indice Rt: dall’1,18 della settimana precedente all’1,43 odierno.



Come evidenziato in precedenza, il monitoraggio Iss segnala l’aumento del tasso di occupazione in terapia intensiva dal 12,9% al 15,4%, mentre il tasso di occupazione in aree mediche sale dal 17,1% al 21,6%. Aumenti significativi, dunque, legati anche a un altro fattore da non sottovalutare: la crescita di nuovi casi positivi non associati a catene di trasmissione: da 124.707 a 309.903. Il monitoraggio Iss rimarca anche il rialzo della percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50%) e della percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34%). L’incidenza più alta è stata annotata in Toscana, Lombardia e Valle d’Aosta, mentre le Regioni più colpite a livello di terapie intensive sono Trento, Marche e Piemonte. In aree mediche, invece, Valle d’Aosta, Liguria e Calabria.