Da Monreale, in provincia di Palermo, arriva la notizia di un nuovo caso di abusi, dopo i tragici eventi che hanno portato all’arresto dei sette giovani che hanno stuprato la 19enne questa estate, ma questa volta ai danni di bambine, sotto i 10 anni. Non solo, perché dalle carte processuali emerge anche come il caso si sia consumato nel, teoricamente, tranquillo focolaio domestico, che ai fini legali rappresenta un’aggravante per via della parentela stretta tra mostri e vittime.



Gli abusi denunciati a Monreale si sarebbero perpetrati per circa 12 anni, dal 2011 ad oggi, ai danni di due bambine, che ora hanno 13 e 20 anni. I mostri, invece, sarebbero lo zio e il nonno delle due giovanissime vittime, recentemente arrestati assieme anche al padre e alla madre delle ragazze, che erano a conoscenza delle violenze (e forse in qualche modo implicati) e le avrebbero coperte per troppi anni. Le accuse mosse dalle autorità di Monreale vanno dalla violenza sessuale a quella di gruppo, con l’aggiunta di lesioni personali e l’aggravante della discendenza e della parentela, oltre anche dell’abuso di autorità nei confronti di minori di 10 anni.



Il racconto choc della vittima di Monreale: “Costretta a prendere la pillola”

A far emergere la storia di abusi a Monreale è stata la più piccola delle due vittime, la 13enne, mentre la sorella si sarebbe limitata a confermare la veridicità delle accuse. “Mio zio ha qualche problema con me”, ha raccontato la vittima ad alcuni insegnanti a scuola, “e anche mio nonno. Succedono troppe cose brutte in famiglie. Io stavo dormendo”, ricorda della prima volta in cui fu abusata, “nonna non c’era”.

La ragazzina di Monreale, dopo gli abusi, venne trovata in lacrime dal padre, “gli dissi che nonno e zio mi avevano fatto questo. Si è arrabbiato tantissimo, ma poi non l’ho detto più a nessuno”. La storia, però, non si sarebbe limitata a quel singolo caso, ed infatti la 13enne racconta che “poi è successo di nuovo e di nuovo, ma poi ho detto basta”. Sostiene, però, anche che “tutta la famiglia sa di questa cosa, poi tra mia nonno e mia mamma c’è stata una discussione e la mamma ha detto al nonno che se lo avesse fatto qualche altra volta lo avrebbe denunciato”. Ma, nuovamente, non si fermò lì e gli abusi a Monreale sarebbero continuati, tanto che “a nove anni”, conclude la 13enne, “temendo che fossi rimasta incinta [la mamma] spaventatissima mi ha dato la pillola, ma non potevo essere incinta perché ero piccola”.