«Oggi a mezzogiorno è terminato il mio mandato episcopale presso di voi: il Santo Padre ha accettato la rinuncia che gli ho espresso per i raggiunti limiti di età»: lo ha annunciato Mons. Massimo Camisasca in diretta video streaming sui canali ufficiali della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Papa Francesco ha infatti accettato questa mattina con decreto ufficiale la rinuncia al governo della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla presentata da mons. Massimo Camisasca, nominando al suo posto mons. Giacomo Morandi, attuale segretario della congregazione per la Dottrina della fede.



L’annuncio è stato dato oggi a mezzogiorno, in contemporanea con la Sala Stampa vaticana, nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Reggio Emilia, accompagnato dal suono delle campane a festa. Da oggi Mons. Camisasca viene nominato Amministratore apostolico e rimarrà ovviamente vescovo emerito della Diocesi di Reggio Emilia: il sacerdote fondatore della Fraternità missionaria “San Carlo Borromeo” ha poi cominciato a tenere, proprio da oggi, una rubrica settimanale sulla rivista “Tempi” per continuare a testimoniare il Vangelo confrontandosi con i temi principali della quotidianità sociale, politica e culturale.



IL DISCORSO D’ADDIO DEL VESCOVO CAMISASCA

«Nella lettera al Papa gli trasmettevo il desiderio che un vescovo più giovane potesse guidare la Diocesi di Reggio Emilia: chiedevo anche di concedere alla nostra chiesa un uomo di grande fede, speranza e carità. Egli mi ha esaudito», ha spiegato Mons. Camisasca, visibilmente commosso nel discorso d’addio pronunciato nella Cattedrale di Reggio Emilia. «Questi 9 anni sono stati un dono di Gesù Cristo, un dono di partecipazione alla Sua missione, dono di lavoro per la Sua Chiesa e il Suo popolo. Questi 9 anni hanno approfondito il mio amore per Cristo, permettendomi nuove esperienze, nuovi dolori e molte gioie», racconta il vescovo “in pensione” ma tutt’altro che privo di forse nel comunicare la bellezza della fede, pur nelle difficoltà e fragilità della modernità. Spiega Camisasca «Ho potuto essere vicino a tante persone bisognose di Cristo, in particolare modo ai poveri, ai carcerati, ai malati e agli abbandonati. Sono iniziate amicizie che continueranno: ho potuto vedere il volto della Chiesa, il volto di Gesù Cristo». In conclusione, Mons. Camisasca cita la scrittrice ebrea Etty Hillesum, vittima dell’Olocausto: «Si vorrebbe essere un balsamo per tante ferite”, così scriveva Etty Hillesum nel suo diario raccontando le immani sofferenze del suo popolo durante la Shoah. Un balsamo, un sollievo, significa sentirsi cioè amati e accolti incondizionatamente». Qui sotto nel video streaming il messaggio integrale del vescovo dimissionario Massimo Camisasca alla Diocesi di Reggio Emilia