TUTTO PRONTO PER IL GIUBILEO 2025: DOMANI L’APERTURA DELLA PORTA SANTA CON PAPA FRANCESCO, IL PRIMO BILANCIO CON MONS. FISICHELLA
Nell’Anno Santo «per poter guardare ad un futuro di pace con piena fiducia»: così il prefetto e Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione Mons. Rino Fisichella introduce i temi del Giubileo 2025 dopo il varo di diversi cantieri ultimati in questi ultimissimi giorni prima dell’avvio ufficiale. Alle ore 19 prima della Santa Messa della vigilia di Natale in San Pietro, Papa Francesco aprirà la Porta Santa della cristianità dando il via libera definitivo al Giubileo: durerà fino all’Epifania 2026 e in questi ultimi mesi quasi tutto il ritardo accumulato nei primi anni di cantieri è stato colmato.
In mattinata mons. Fisichella assieme al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, alla Premier Giorgia Meloni e al Ministro Matteo Salvini hanno inaugurato il sottopasso della nuova Piazza Pia a due passi dalla Basilica di San Pietro: «un piccolo miracolo civile di cui siamo capaci quando vogliamo», commenta la Presidente del Consiglio alla vigilia dell’apertura della Porta Santa in Vaticano. Dopo 3 anni di preparazione è ora finalmente il tempo della “celebrazione”, racconta il responsabile indicato da Papa Francesco per la guida del Giubileo in una intervista al “Giornale”: secondo mons. Fisichella l’Anno Santo è prima di tutto «un evento sacro, di fede» e per la fede ma che rappresenta anche un grande volano per l’economia italiana, con annesse precauzioni da prendere per evitare truffe e spiacevoli scenari.
«Sono sereno che l’accoglienza dei pellegrini potrà essere vissuta per permettere a ciascuno di vivere un’esperienza di fede in maniera coerente»: per mons. Fisichella è davvero ora tutto pronto per la recita della formula canonica sulla Porta Santa da aprire in Vaticano, la prima di una serie che vedrà coinvolte le Basiliche Papali e anche l’inedita nel Carcere di Rebibbia (celebrazione con Papa Francesco il giorno di Santo Stefano). Dai timori iniziali per i cantieri che non decollavano, il “realismo” di questi ultimi mesi ha portato il Giubileo ad una Roma quasi del tutto pronta all’evento lungo un anno intero.
LA FEDE E IL RISCHIO TRUFFE: I CONSIGLI DEL PREFETTO FISICHELLA AI PELLEGRINI (E NON SOLO)
Sempre dalle colonne del “Giornale”, il responsabile del Giubileo 2025 lancia un appello accorato per una sinergia completa tra negozianti, aziende, governanti e semplici pellegrini, affinché davvero l’Anno Santo possa procedere spedito in tutta la sua complessità e bellezza. Secondo Fisichella occorre che tutti possano rendersi conto che il Giubileo è un pieno investimento per il futuro della città e del Paese: il prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione lancia l’allarme su truffe e illegalità, «Non ci siano situazioni di furbizia per far cadere in tranelli o trappole turisti e pellegrini».
La partnership con Governo e Comune è stata proficua in questi mesi e il Vaticano aiuterà a riconoscere i punti ufficiali sparsi per Roma per non cadere in tranelli e truffe inutili: di contro però, Fisichella chiede anche ai pellegrini in arrivo di essere loro stessi «protagonisti» per trovare locali e pernottamenti «con il prezzo più coerente». Insomma, una “sveglia”importante è quella che parte dalla Santa Sede verso l’inizio di uno dei più grandi eventi globali della storia umana: il Giubileo è di tutti e per tutti e questo assume un significato particolare anche per il tema posto dalla Santa Sede, con la dedica alla «speranza della pace». Come rifletteva ancora mons. Fisichella sulla rivista “Parva Favilla” in vista dell’Apertura della Porta Santa, la speranza cristiana è una vera luce che guida l’umanità, «è un àncora che ci tiene saldi nella fede, certi come siamo dell’amore di Cristo che non delude». Al “Giornale” Fisichella chiude anche la polemica sulla “giornata per LGBTQ” spiegando che non si tratta di un Giubileo specifico per loro ma di un’associazione (La Tenda di Gionata, ndr) come tante altre presenti, anche se restano «credenti che vogliono fare un’esperienza di fede. Mi domando chi potrebbe proibire loro un pellegrinaggio alla Porta Santa».