Dopo il rinvio a giudizio del Cardinal Angelo Becciu, le polemiche sugli “scandali economici” in Vaticano sono riemerse poderosamente, tanto da “costringere” ad intervenire direttamente al presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica (Apsa), ruolo scelto da Papa Francesco per gestire la cassa e i conti della Santa Sede. E così Monsignor Nunzio Galantino (ex segretario generale CEI) a Vatican Insider rileva nel dettaglio i tanti problemi generati in questi ultimi anni da gestioni tutt’altro che “ineccepibili” sul fronte economico: «Il grande e decisivo obiettivo delle riforme economiche avviate da papa Francesco è far sì che il modo di amministrare le risorse messe a disposizione della Chiesa dalla generosità dei fedeli sia trasparente e tale da non creare imbarazzo e disagio a nessuno».



Non ci devono più essere altri casi come quello che sta coinvolgendo il Cardinal Becciu (a cui però va data la presunzione di innocenza, come per chiunque, con l’esito del processo è tutt’altro che scontato, viste le prove finora presentate), spiega Galantino, il quale però ammette che l’intero caso del Palazzo di Londra è stato «un episodio imbarazzante. La magistratura dirà quali sono i livelli di responsabilità. Di sicuro la vicenda ha accelerato le procedure che stanno portando all’adozione di criteri amministrativi che lasciano poco spazio all’arbitrio e, semmai, a una gestione poco trasparente».



GLI ERRORI DA NON RIPETERE

Secondo Mons. Galantino gli errori da non commettere più sono certamente legati, in primo luogo, alla gestione delle finanze ecclesiastiche: «Gli scandali si prevengono mettendo in atto procedure corrette e ponendo attenzione a chi si sceglie come “compagni di viaggio”. Gli ultimi episodi pare stiano mostrando che non tutti i cosiddetti collaboratori fossero degni di tutta la fiducia loro accordata». Detto ciò, la Santa Sede invita vivamente a non criminalizzare ogni suo singolo membro, dato che gli errori e le macchie presunte di alcuni non possono gettare discredito su una istituzione così importante e ricca di valore da duemila anni a questa parte: «la malagestione al vaglio della magistratura, se da una parte, crea imbarazzo, dall’altra, sta spingendo tutti noi responsabili a creare le condizioni perché i fedeli possano fidarsi. Non faremo mai abbastanza su questo aspetto». Serve tenere assieme finanza, economia e testimonianza del Vangelo, elemento centrale e fondamentale ribadito da Galantino: «Guai a chi pensa che la vita di ogni giorno (compresa l’amministrazione) è una cosa e il Vangelo, un’altra. Chi pensa questo si vota automaticamente alla incoerenza, alla doppia vita e all’imbroglio. La vigilanza è importante, ma non basta. Ci vuole coerenza. O almeno bisogna provarci sul serio».

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