Vescovo di Reggio-Emilia e Guastalla, Superiore generale della Fraternità sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, scrittore. Monsignor Massimo Camisasca, fra i tanti libri che ha scritto, è anche autore della storia del movimento di Comunione e Liberazione. Intervistato oggi sulle pagine del Corriere della Sera, al proposito, dice che in passato c’è stata “una demonizazzione di questo movimento, non senza colpe da parte di Cl. Non è stata capace di mostrare quanto il coraggio dell’azione politica di alcuni suoi membri e gli inevitabili errori dovessero essere legati e distinti dal movimento stesso. Oggi mi pare che i movimenti abbiano fatto tutti passi indietro, anche numericamente. La loro influenza sulle anime la giudica Dio. Sulla storia degli uomini essa è ancora forte. Devono sicuramente crescere nella loro capacità di fare cultura e di esprimere giudizi”. Un giudizio preciso e coraggioso, ma al vescovo viene chiesto anche e soprattutto delle recenti polemiche che hanno visto, loro malgrado, protagonisti papa Francesco e Ratzinger. Camisasca ha appena pubblicato un suo nuovo libro, “Abita la terra e vivi con fede”: “Non ci sono due Papi. C’è un Papa solo: Francesco. Il ministero petrino ha assunto negli ultimi decenni una rilevanza mondiale sempre più vasta. La voce del Papa è ascoltata e contraddetta in tutto il mondo. I giornali non solo parlano del Papa, ma ne creano anche un’immagine. Ma il Papa deve essere libero da ciò che il mondo pensa di lui. Egli deve essere eco della parola di Cristo. Certamente tale parola avrà anche un influsso politico, ma non deve pensare a questo”.



“NO ALL’ORDINAZIONE DI UOMINI SPOSATI”

Un papa, Francesco, spesso sotto attacco: “Credo che la situazione della Chiesa tedesca sia drammatica. Profondamente segnata dalla terribile contraddizione di essere una Chiesa ricca ma senza fedeli, pensa di recuperarli inseguendo la logica del mondo. La Chiesa americana invece è molto viva. Ma non penso che ci siano vescovi americani contro il Papa”. Attaccato anche da esponenti della Chiesa che dopo il sinodo amazzonico dicono che Bergoglio è favorevole al matrimonio dei sacerdoti, cosa assolutamente non vera. Anche Camisasca è contrario: “Sono assolutamente contrario all’ordinazione di uomini sposati. Ciò che è stato chiesto per l’Amazzonia diventerebbe una premessa per tutta la Chiesa. Il celibato fu innanzitutto la scelta di Cristo per la sua vita. Egli poi chiamò anche tra gli uomini sposati alcuni suoi apostoli, come ad esempio Pietro. Anche a loro Gesù chiese di lasciare tutto, compresa la famiglia, per seguirlo. Oggi i sacerdoti lavorano molto e portano moltissime responsabilità. Vogliamo aggiungere anche le responsabilità di una famiglia? Come potrebbero poi essere disponibili a spostarsi? E i preti divorziati? Mi sembra una grande saggezza riaffermare l’assoluta convenienza del celibato”.

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