Monsignor Paglia è stato ospite stamattina del programma di Rai Uno, Storie Italiane, e nell’occasione ha parlato degli anziani, un argomento che ha a cuore da sempre, spiegando: “Il diritto delle persone anziane a restare a casa e ad averla è una questione di civiltà. Finalmente in Italia abbiamo la legge 33 che prevede che tutti gli anziani restino a casa e quindi l’abbiano e chi non l’ha la possa ricevere proprio perchè è una questione di civiltà. Una persona che ha vissuto 80 anni della sua vita alla fine viene abbandonato e messo da parte, deve esserci un luogo per tutti, io mi auguro che si affretti la realizzazione di questa legge e che vengano destinati i fondi? Questa è una buona esortazione”.



E ancora: “Con le piccole convivenze si crea un clima famigliare, si sostiene a vicenda e costa molto meno. Bisogna prendersi cura di questa generazione e aiutarci ad inventare un nuovo modo di vivere la vecchiaia. Perchè ci si occupa poco degli anziani? C’è una mentalità giovanilista, ci si concentra su una concezione che l’umano sia il giovane, punto, quindi gli anziani sono scartati. Noi vecchi siamo 14 milioni e dobbiamo inventarci come vivere, non possiamo stare 30 anni ai giardinetti”.



MONS. PAGLIA: “BISOGNA SPINGERE GLI ANZIANI A VIVERE”

E ancora: “Bisogna spingere gli anziani a vivere tra di loro, è un compito cruciale”. Sulla classica iniziativa di Natale di Sant’Egidio, il pranzo con i poveri: “Una bella iniziativa nata anni fa – dice Monsignor Paglia – ci inventammo questo pranzo di Natale che oggi è molto diffuso, è una scena molto bella, i poveri siedono quel giorno come una rinascita di fraternità e amicizia, sono persone di tutte le fedi e di tutte le condizioni ma il Natale unisce tutto il mondo”.

E’ quindi fondamentale far sentire il calore almeno il giorno di Natale a tutte quelle persone che non hanno una famiglia ma spesso un tetto sopra la testa e nemmeno i soldi per fare la spesa.