Mons. Paglia, intervistato dal quotidiano Il Giornale ha parlato della sua vita e delle scelte fatte in nome della vocazione e della fede, che lo hanno portato a dichiararsi felice ed orgoglioso per molti traguardi raggiunti e difficoltà superate, anche se alla soglia degli 80 anni, sia sopraggiunta anche una certa paura della morte. Ripercorrendo gli anni dell’infanzia il vescovo racconta il momento più importante che ha segnato l’inizio dei suoi studi in seminario il 18 ottobre del 1955 a soli 10 anni e le parole del padre gli suggerì inizialmente di proseguire il percorso scolastico a Frosinone. “Papà io voglio fare il prete“, fu la risposta che diede il via ad un percorso di fede sul quale non ha pesato neanche la rinuncia alle donne: “All’inizio, durante l’adolescenza è stato difficile, ma se ci credi riesci, ha vinto l’attrazione per la Chiesa“.



Nessun rimpianto ma molte soddisfazioni che sono arrivate poi grazie alla formazione ricevuta in seminario, un tipo di educazione che oggi invece è più orientata verso l’individualismo, problema che è alla base anche dell’atteggiamento violento e disinteressato dei giovani perchè: “Non c’è più l’ideale di condivisione della felicità e i ragazzi vedono che oggi si è persa quella forza “unitiva” della società“.



Mons. Paglia: “Bergoglio è l’uomo scelto dalla Provvidenza per guidare la Chiesa in questo momento storico”

Nell’intervista Monsignor Vincenzo Paglia ricorda con particolare orgoglio uno dei momenti più importanti della sua vita, quello della pace tra Milosevic e Rugova nel 1999 con un accordo che si concretizzò proprio grazie al suo contributo. Vista la sua particolare vicinanza a Papa Francesco, il vescovo afferma che Bergoglio è la figura più importante posta alla guida della Chiesa dalla Provvidenza proprio per il momento storico che stiamo vivendo, tra conflitti, violenze ed egoismi che l’uomo ha creato e che rappresentano “L’inferno sulla Terra“. Per questo motivo “È il Papa che ci vuole, innamorato del Vangelo e dell’umanità, per ricordare a tutti che Dio è misericordia“.



Sull’accettare l’idea che tutto finisca con la morte, e del timore che questo pensiero crea, alla vigilia degli 80 anni, Mons. Paglia dice che la risposta a questo istinto è nel Vangelo: “Che ci dice che Gesù è risorto e noi risorgiamo con lui“.  Infine una considerazione sull’immagine di Dio che spiega: “È quella del Padre di Gesù che non sopporta più il dolore e le ingiustizie che sono sulla terra. E manda il Figlio uomo tra gli uomini per salvarci dalla violenza del e dal male“.