CHIESA USA, ELETTO PRESIDENTE L’ARCIVESCOVO BROGLIO, VICE È LORI
Il “pronostico” della vigilia è stato confermato: è l’arcivescovo mons. Timothy P. Broglio, ordinario militare degli Stati Uniti, il nuovo presidente della Conferenza Episcopale americana (USCCB); nel ruolo di vicepresidente invece viene eletto l’arcivescovo William E. Lori di Baltimora. La Chiesa Usa cambia così in un colpo i vertici, confermando una linea prevalentemente “pro-life” e conservatrice, in aperta distanza con l’area cattolica progressista più ‘vicina’ al Presidente Biden e alla speaker Usa Nancy Pelosi. Mons. Broglio è stato eletto nuovo presidente della Chiesa americana al termine della sessione autunnale dell’Assemblea Generale dei vescovi tenutasi a Baltimora: l’arcivescovo Broglio era già segretario della Conferenza dal 2019, carica che lascerà quando assumerà la presidenza, ergo nelle prossime ore verrà nominato anche il nuovo segretario della USCCB.
Mons. Broglio è stato eletto presidente con 138 voti contro 99 contro l’arcivescovo Lori in un ballottaggio al terzo scrutinio: di conseguenza, Lori è stato eletto vicepresidente della Conferenza Episcopale Usa al terzo scrutinio con 143 voti contro 96 in un ballottaggio contro il vescovo Kevin C. Rhoades di Fort Wayne-South Bend. Il mandato di Broglio e Lori – che entreranno ufficialmente in carica dal 17 novembre al termine ufficiale dell’Assemblea – durerà ora tre anni: il nuovo mandato invece del segretario della Conferenza rimarrà in carica, non appena eletto, fino alla fine dell’attuale mandato di Broglio (novembre 2024); da ultimo, la Chiesa americana è in procinto di eleggere anche il nuovo presidente del Comitato per le attività per la vita assumerà (ruolo occupato dal vescovo Lori fino ad oggi, ndr) carica per il resto del mandato eletto dell’arcivescovo Lori (novembre 2024, ndr).
CHI È TIMOTHY P. BROGLIO, NUOVO PRESIDENTE DEI VESCOVI CHIESA USA
Il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Usa, Mons. Timothy Paul Broglio, grande favorito della vigilia, è uno degli esponenti di maggior peso negli Stati Uniti circa la lotta all’aborto e nel recente passato si è fatto profondo sostenitore della libertà di coscienza nell’accesso ai vaccini («Nessuno dovrebbe essere costretto a ricevere un vaccino COVID-19 se violerebbe la santità della sua coscienza. La negazione di accomodamenti religiosi, o azioni personali punitive o avverse intraprese contro coloro che sollevano obiezioni serie e basate sulla coscienza, sarebbero contrarie alla legge federale e moralmente riprovevoli»). Succederà all’arcivescovo di Los Angeles, mons. Josè M. Gomez e avrà il non semplicissimo ruolo di rappresentare l’intera Conferenza Episcopale, divisa da tempo ormai tra le due macro-aree “conservatori” vs “progressisti”. 70 anni, l’arcivescovo Broglio ha lavorato nel corpo diplomatico vaticano in Costa d’Avorio, Paraguay, Porto Rico e Repubblica Dominicana. È stato poi anche capo di gabinetto del card. Angelo Sodano, già segretario di Stato vaticano sotto San Giovanni Paolo II, prima di essere nominato ordinario militare nel 2007. «È stato presidente del Comitato episcopale per la giustizia e la pace internazionale e del loro Comitato per gli affari canonici e il governo della Chiesa e membro della task force per l’Assemblea speciale del 2013. Originario di Cleveland, negli ultimi tre anni è stato segretario della Conferenza episcopale», riporta la nota della USCCB.
Il nuovo vicepresidente della Chiesa Usa invece, l’arcivescovo Lori, è stato nominato come 16esimo arcivescovo di Baltimora da Papa Benedetto XVI nel 2012: «Ha presieduto il Comitato per la dottrina della Conferenza episcopale e il Comitato ad hoc per la libertà religiosa. Nel 2021 è stato scelto come presidente dei vescovi pro-life. È l’attuale cappellano supremo dei Cavalieri di Colombo». Da responsabile come presidente della Commissione per la libertà religiosa della Conferenza episcopale, Mons. Lori ha svolto un ruolo di primo piano «nella lotta contro una legge sull’assistenza sanitaria, che chiedeva ai datori di lavoro di fornire una copertura contraccettiva nei piani di assicurazione sanitaria», riporta la nota di AgenSir sui nuovi vertici della Chiesa americana.