Monsignor Viganò ha scritto una lettera aperta a Donald Trump sulla “battaglia tra figli della luce e figli delle tenebre” che il mondo sta vivendo in questo periodo, nel silenzio colpevole dei media. L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, già Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, ha dunque scritto al presidente Trump, alle cui posizioni è molto vicino, parlando della contrapposizione fra due schieramenti “biblici”. Viganò si dice sicuro che i figli della luce siano la parte più cospicua dell’umanità, mentre i figli delle tenebre sono una minoranza che però occupa grandi posizioni di potere, imponendo ai figli della luce “una sorta di discriminazione” nella politica, nell’economia e nei media.



Di conseguenza, “i buoni sono ostaggio dei malvagi“. I figli della luce, pur con mille difetti e debolezze, “sono animati dal desiderio di compiere il bene, essere onesti, costituire una famiglia, impegnarsi nel lavoro, dare prosperità alla Patria, soccorrere i bisognosi e meritare, nell’obbedienza alla Legge di Dio, il Regno dei Cieli”, nella descrizione di mons. Viganò.



Invece i figli delle tenebre “servono se stessi, non hanno principi morali, vogliono demolire la famiglia e la Nazione, sfruttare i lavoratori per arricchirsi indebitamente, fomentare le divisioni intestine e le guerre, accumulare il potere e il denaro” e – se non si ravvedono – saranno destinati “alla dannazione eterna”. Questa eterna lotta tra Dio e Satana vivrebbe ora una fase nuova perché i figli delle tenebre hanno scoperto le proprie carte “mostrando ormai i propri piani”.

VIGANÒ SCRIVE A TRUMP: LA LOTTA DEL BENE CONTRO IL DEEP STATE

Viganò dunque loda Trump perché “saggiamente si oppone” a questo deep state. Il monsignore ritiene che nell’emergenza Covid sia in corso una “colossale operazione di ingegneria sociale” e andranno accertate le vere responsabilità “non solo in ambito sanitario, ma anche politico, economico e mediatico” di chi ha “deciso le sorti dell’umanità, arrogandosi il diritto di agire contro la volontà dei cittadini e dei loro rappresentanti nei governi delle Nazioni”.



I moti seguiti alla morte di George Floyd secondo Viganò sarebbero stati provocati da chi, iniziando a calare l’allarme dettato dalla pandemia, vuole “provocare disordini perché ad essi seguisse quella repressione che, pur legittima, sarà condannata come un’ingiustificata aggressione della popolazione”, anche in Europa. Tutto ciò in vista delle prossime elezioni presidenziali Usa, per spingere contro Donald Trump la candidatura di chi “incarni gli scopi del deep state e che di esso sia espressione fedele e convinta”.

Dietro atti vandalici e violenze si nasconderebbero dunque coloro che “nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà: Solve et Coagula, insegna l’adagio massonico”. Viganò scrive a Trump che questa lotta tra figli della luce e figli delle tenebre coinvolge anche l’ambito religioso, tra i “Pastori fedeli che pascono il gregge di Cristo” e “mercenari infedeli che cercano di disperdere il gregge e dare le pecore in pasto a lupi rapaci”, una “deep church” che tradisce i propri doveri e rinnega i propri impegni dinanzi a Dio.

VIGANÒ SCRIVE A TRUMP: COMPAGNI DI BATTAGLIA, PREGO PER LEI

Viganò definisce Trump il primo presidente Usa che difende il diritto alla vita e denuncia le persecuzioni dei cristiani nel mondo: “mi permetto di credere che entrambi ci troviamo compagni di battaglia, pur con armi differenti”. L’attacco mediatico subito da Trump dopo la visita al Santuario Nazionale San Giovanni Paolo II fa dunque parte “della narrazione mediatica orchestrata non per combattere il razzismo e per portare ordine sociale, ma per esasperare gli animi; non per dare giustizia, ma per legittimare la violenza e il crimine; non per servire la verità, ma per favorire una fazione politica“.

Dura la denuncia dei Vescovi “asserviti al deep state, al mondialismo, al pensiero unico, al Nuovo Ordine Mondiale” in nome di una fratellanza universale che non ha nulla di cristiano, ma vuole scacciare Dio “dai tribunali, dalle scuole, dalle famiglie e forse anche dalle chiese”. Viganò comunque si dice fiducioso che il popolo americano abbia compreso la verità che i media vogliono distorcere, servendo i loro padroni con la menzogna.

Viganò esorta però i figli della luce a svegliarsi dal torpore e non farsi ingannare da una minoranza “di disonesti con fini inconfessabili”, anche pregando il Signore di proteggere il presidente Donald Trump oltre che l’umanità intera “da questo immane attacco del Nemico“, facendo così cadere l’inganno infernale dei figli delle tenebre. Viganò chiude la lettera con una benedizione a Trump, alla “First Lady, l’amata Nazione Americana e tutti gli uomini e le donne di buona volontà”.