Monsignor Vincenzo Paglia, in una intervista a Il Sole 24 Ore all’indomani della giornata di digiuno e preghiera voluta da Papa Francesco, ha parlato della guerra in Israele. “Ora siamo in un momento nel quale purtroppo il mondo sembra pronto a vivere drammatiche vicende. Il Pontefice ha parlato tante volte di terza guerra mondiale a pezzetti, il rischio per me è che stiamo facendo a pezzi il mondo e per questo è urgente invocare da Dio un intervento”.
L’obiettivo della Chiesa è quello di lanciare un messaggio importante affinché si promuova la pace. “La solitudine è sempre cattiva e rischia di portare a pensare che se sei solo sei anche l’unico e gli altri ti danno fastidio e questo meccanismo avviene sia a livello personale che a livello di Nazioni”, ha sottolineato. È anche per unire il mondo che è stata lanciata l’iniziativa delle scorse ore. “È un’opportunità per riflettere e, per chi crede, anche una opportunità per chiedere a Dio una marcia in più per accelerare il cammino”.
Monsignor Paglia: “Stiamo facendo a pezzi il mondo”. La guerra in Israele
Monsignor Vincenzo Paglia, tuttavia, è consapevole del fatto che è necessario un intervento della politica per la pace in Israele. “Io credo che l’unica strada sia quella della politica, non può esserci una soluzione delle armi, della sconfitta di una delle due parti, ma bisogna tornare alla responsabilità di dare soggettività e luogo e spazio ad entrambi i due popoli. Non è possibile che uno sovrasti l’altro e non è possibile pensare che debbano essere nemici per natura, non è cosi”.
I palestinesi, in tal senso, non sono meno vittime degli israeliani. È per questo che la soluzione potrebbe essere quella di due popoli, due Stati. “Entrambi i popoli hanno diritto ad una autonomia e ad una responsabilità di incontro. Se si abbandona la strada della politica alla fine esplode la guerra. L’atto terroristico compiuto da Hamas è inqualificabile, però è indispensabile tornare alla politica, come avvenne con l’accordo di Oslo”, ha concluso.