Luc Montagnier, virologo e premio Nobel francese, sin dall’inizio della pandemia da Covid si è sempre posto in prima linea contro la campagna vaccinale, esponendo i suoi dubbi in merito. Ad oggi, l’esperto non sembra affatto intenzionato a fare alcun passo indietro rispetto ai suoi ideali in merito ai possibili effetti collaterali dei vaccini – a lungo termine ed in prospettiva ereditaria – ma anche sull’aspetto economico e sulla possibilità di cure alternative più efficaci e meno costose.



Ospite a Firenze, il premio Nobel, vincitore nel 2008 dell’importante riconoscimento internazionale per le sue ricerche sull’HIV, ha di recente incontrato Ippocrate.org ed accolto da un gruppo di giornalisti accreditati ha risposto ad alcune domande sui vaccini e sulle possibilità alternative. In merito alla sua opinione sugli effetti secondari del vaccino Montagnier ha commentato: “Sì, ci sono effettivamente dei primi effetti precoci della vaccinazione che leggiamo sui grafici, soprattutto quelli che valutano la gravità dei vaccini all’inizio della vaccinazione e anche di morti e decessi che si verificano nei giorni successivi alla vaccinazione”.



MONTAGNIER E LA SUA POSIZIONE SUI VACCINI

Secondo il premio Nobel francese, dunque, ci sarebbe una correlazione tra questi decessi ed i vaccini: “E’ difficile non correlare il verificarsi di questi eventi alla vaccinazione stessa, come alcuni penso facciano”, ha aggiunto. Il virologo ha proseguito osservando che tali eventi nefasti si sarebbero verificati in persone sane dal momento che “per definizione chi vuole essere vaccinato è sano e non malato”. Quindi ha ribadito come la vaccinazione non sia pensata per guarire una malattia, bensì per prevenire infezioni. Tuttavia, come osserva Montagnier, i grafici mostrerebbero “il picco dei decessi aumentare nei giorni successivi alla vaccinazione”. Un fenomeno che sarebbe emerso in qualunque Paese facendo ipotizzare l’esistenza di “qualcosa che deriva dal vaccino”. Ma cosa?



Alla luce di tale quesito, a suo dire, in questo caso non si può parlare di vaccini veri e propri dal momento che “sono piuttosto prodotti biologici con effetti genetici”. Il dito viene puntato in particolare su Pfizer e Moderna ed in generale sui vaccini che contengono RNA. “Ci sono reazioni molto forti in certe persone bisogna riconoscere questi incidenti e la lista degli effetti collaterali. Penso ci sia un limite che non possiamo accettare, c’è una percentuale di morti infinitamente più grande che con altre vaccinazioni”, ha aggiunto il virologo, ponendo ulteriori dubbi sui vaccini ed ipotizzando morti causate da “shock anafilattico che può essere causato da componenti che non sono proteine ma che accompagnano l’RNA del virus”. Dichiarazioni molto forti e controverse che hanno contribuito a trasformare il premio Nobel per la Medicina in un idolo dei no-vax.