IRA RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STRANIERI: “COMPORTAMENTI INDECOROSI DEI MIGRANTI, A RISCHIO PERMANENZA”. COSA HA DETTO MONTANARI
«Comportamenti indecorosi» contro studenti, mense e luoghi di studio: così il rettore dell’Università per gli Stranieri di Siena, il professore Tomasi Montanari – uno dei principali teorici dell’accoglienza “tout court” dei migranti – denuncia la situazione che si è andata a creare nel suo ateneo in merito ad alcune vicende legate ai rifugiati pakistani ospitati in città. Il caso politico ed universitario è esploso a Siena, come raccontano i colleghi de “La Nazione”, con protagonista da un lato il rettore Montanari, dall’altro le schiere di migranti accolti nelle aree adiacenti all’Università: il professore ha scritto una lettera pubblica a tutti i soggetti istituzionali (dal sindaco al prefetto) che fanno parte del sistema di accoglienza migranti a Siena, denunciando il comportamento e l’uso scorretto di alcuni rifugiati pakistani negli spazi dell’Università per Stranieri.
In particolare è la sede centrale in Via dei Pispini a Siena ad essere soggetta di «comportamenti indecorosi», bivacchi e schiamazzi, con notevoli segnalazioni pervenute nei mesi al rettore Montanari: quei luoghi erano stati messi a disposizione degli stessi migranti per i corsi di lingua italiani organizzati gratuitamente dall’ateneo. «Le problematiche non riguardano solo l’uso improprio dei servizi e degli spazi, ma anche casi spiacevoli di comportamenti indecorosi nei confronti di chi lavora presso l’ateneo e nei confronti delle studentesse e degli studenti che frequentano le lezioni», scrive ancora il professore divenuto negli anni un punto di riferimento della sinistra progressista per le sue accese polemiche contro il Centrodestra nazionale, spesso proprio sulla gestione del dossier immigrazione.
Dagli spazi dei corsi fino alla mensa di Sant’Agata, per Montanari la situazione sta divenendo incontrollabile: «situazioni sgradevoli si sono verificate anche presso la mensa dove i rifugiati pakistani consumano il pasto serale ed il costo è sostenuto dall’Ateneo». Se i comportamenti tutt’altro che degni proseguiranno, annuncia il rettore, per l’Università potrebbe essere sempre più difficile «proseguire nel sostegno ai rifugiati e il Dsu potrebbe non continuare ad accettarli e terminerebbe, quindi per loro, la possibilità di accedere alla mensa».
L’IMBARAZZO DI MONTANARI: DAL “PRENDIAMO I PROFUGHI” AL “BIVACCANO E DISTURBANO”
Nello specifico, oltre al “bivacco” in servizi e spazi dedicati all’Università, i migranti pakistani rimproverati dal rettore Montanari si sarebbero resi protagonisti di comportamenti tutt’altro che decorosi nei confronti del personale dell’ateneo e degli studenti stessi. Il n.1 dell’Università di Siena chiede aiuto al Comune e al prefetto per poter ristabilire un’area decorosa e al contempo risolvere le problematiche di ordine pubblico: l’opera iniziata nel 2023 proprio per volere di Montanari era atta ad un programma di accoglienza per circa 60 migranti pakistani a cui era offerta gratuitamente la partecipazione ai corsi di lingua con annessa cena presso la mensa di Sant’Agata.
Si cercava l’integrazione, senza però evidentemente una cura nello specifico e rimanendo ad una mera “accoglienza” iniziale non supportata da un concreto lavoro quotidiano: ha così gioco facile oggi il senatore FdI Paolo Macheschi, sentito da “9Colonne”, ha rintuzzare Montanari dichiarando come «il rettore si rende finalmente conto delle difficoltà dell’integrazione. Da parte sua una vera e propria ipocrisia tipica della sinistra accogliente purché lontano da casa propria».
Come ha ricordato oggi in un editoriale al “vetriolo” contro il rettore dell’Università senese il direttore de “La Verità” Maurizio Belpietro, Montanari era lo stesso che in opposizione alle politiche sulla migrazione del Governo Meloni teorizzava l’andare a prendere i profughi nelle loro terre, in quanto «questi flussi fanno parte di una realtà che non si può fermare e non si può cancellare». Ora però sembra aver cambiato idea, almeno in parte, riconoscendo che un’accoglienza solo di facciata senza una adeguata integrazione e proposta è lesiva e dannosa per tutti, migranti e cittadini: «Servono risposte attive per i cittadini pakistani perché va data una soluzione concreta alle tante persone che hanno bisogno di un’accoglienza completa. Serve uno sforzo congiunto delle istituzioni, perché se si parla di persone che bivaccano in varie parti della città, bisogna fornire loro alternative e risposte concrete», ha spiegato nell’ultimo Consiglio Comunale di Siena la consigliera Pd Anna Ferretti, condividendo le stesse istanze denunciate nei giorni scorsi dal rettore Montanari.