Tomaso Montanari, saggista e storico dell’arte, è intervenuto ai microfoni di “Otto e Mezzo”, trasmissione di La 7 condotta da Lilli Gruber, nella serata di martedì 14 settembre 2021. In tale circostanza, l’esperto è tornato sulle sue affermazioni sulle foibe, che tanto erano state criticate nelle scorse settimane da alcuni esponenti politici, non ultima Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Sollecitato sull’argomento dalla conduttrice, il professore ha respinto fermamente ogni tipo di accusa negazionista mossa nei suoi confronti.
“Quella del negazionismo è una calunnia, per fortuna esistono dei miei scritti che possono essere consultati e nei quali si trova il mio pensiero – ha asserito Montanari -. Ho criticato l’uso strumentale delle foibe che fa la Destra. Ho parlato del fatto che il Giorno del Ricordo è stato costruito per ricordare solo alcuni morti, destituendo la memoria. Interessavano quei morti perché hanno perso la vita per mano dei comunisti”.
MONTANARI: “LA DESTRA TENTA DI FARE IL ROVESCISMO STORICO”
Nel prosieguo del suo intervento, Tomaso Montanari ha affermato che, a suo giudizio, la Destra, attraverso la strumentalizzazione delle foibe, starebbe cercando di mettere in atto quello che gli storici chiamano rovescismo, ovvero l’operazione di ribaltamento della storia, utile ad allestire una equiparazione tra comunismo e fascismo e restituire onore e credibilità al fascismo. Secondo lui, in questo Paese “c’è troppa tolleranza al fascismo e in questa tolleranza c’è anche il tentativo di riscrivere la storia, mescolando torto e ragione”.
Infine, per dissipare ulteriori dubbi, Montanari ha voluto chiarire anche la sua estrazione politica e le radici della sua ideologia: “Io personalmente sono un cattolico-democratico, ma è un dato di fatto che i comunisti abbiano scritto la Costituzione, mentre i fascisti sono stati sempre messi al bando”.