La tragedia del Monte Rosa, nella quale hanno perso la vita due giovani alpiniste, Martina Svilpo e Paola Viscardi, entrambe piemontesi e di età rispettivamente pari a 29 e 28 anni, ha segnato inevitabilmente questa prima domenica di luglio. Con loro c’era un altro ragazzo, compagno di cordata, Valerio Zolla: lui è sopravvissuto per miracolo e si trova ora ricoverato in ospedale in Svizzera. Questo il suo racconto, ai microfoni de “La Stampa”: “In cinque minuti il meteo è cambiato e la bufera ci ha bloccati in quota. Come sto? Vi lascio immaginare… Ricordo il freddo, tanto freddo, mi sono tolto i guanti per darli a una delle due ragazze. Ho fatto il possibile per aiutare i soccorritori”.
Il ragazzo aveva le mani congelate, ma è riuscito a salvarsi. Sulla dinamica dell’incidente indaga la Guardia di Finanza di Cervinia: “È una disgrazia che ha toccato tutta la nostra comunità. Siamo sconvolti. Il Comune sarà a disposizione della famiglia in questo momento triste”, ha dichiarato Giorgio Ferroni, sindaco di Crevoladossola, paese di Martina Svilpo. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MONTE ROSA, MORTE ASSIDERATE LE ALPINISTE MARTINA SVILPO E PAOLA VISCARDI
L’Italia si risveglia purtroppo con la notizia di una tragedia sul Monte Rosa, dove due alpiniste sono morte assiderate dopo essere state sorprese e bloccate da una violenta bufera a quattromila metri di quota. A perdere la vita sono state le piemontesi Martina Svilpo (29 anni, proveniente da Crevoladossola, in provincia di Verbania) e Paola Viscardi (28 anni, di Trontano, sempre nel Verbano). Insieme alle due malcapitate c’era anche il 27enne Valerio Zonna, di Pettenasco (Novara), il quale è sopravvissuto nonostante i gravi congelamenti riportati alle mani (in questo momento si trova ricoverato in Svizzera, ma non c’è apprensione per quanto concerne il suo stato di salute).
Come ricostruito da “Il Corriere della Sera”, i tre amici avevano iniziato l’ascensione della Piramide Vincent e raggiunto la vetta nel pomeriggio di ieri, proprio mentre le condizioni meteorologiche stavano volgendo al peggio. Nel giro di pochi istanti, sul rilievo si è scatenato l’inferno (annunciato dai bollettini meteo), rendendo impossibile la discesa della comitiva, che, a quel punto, ha provato ad allertare i soccorsi e a chiedere aiuto al 112 poco prima che calasse la sera. Poi, più nessun segnale è pervenuto da parte loro fino a sera, quando si erano messi in contatto con la centrale unica di soccorso.
MONTE ROSA, IL DRAMMA IERI SERA
L’oscurità delle ore notturne non ha certo giovato al recupero dei tre giovani, che sono stati raggiunti dai soccorritori intorno alle 21 di ieri, sabato 3 luglio 2021. Una delle due alpiniste assiderate è morta a pochi minuti di distanza dal loro arrivo, mentre l’altra, scrive “Il Corriere della Sera”, è stata trasferita di corsa al vicino rifugio Mantova, ove il medico ha provato a rianimarla con numerosi tentativi, purtroppo senza riuscire a riportarla in vita. Il 27enne sopravvissuto, invece, è stato elitrasportato in landa elvetica, come asserito in precedenza.
Le operazioni di recupero si sono tenute in condizioni a dir poco estreme e hanno visto come protagonisti gli uomini del Soccorso Alpino valdostano, che si sono messi in marcia a piedi dal Rifugio Mantova 5, considerata l’impossibilità di raggiungere il luogo in cui si trovavano i giovani per via aerea. A loro si sono uniti anche i soccorritori di Alagna e gli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di finanza di Cervinia, che ora conducono l’attività di indagine.