Psicosi da coronavirus a Montefusco, in provincia di Avellino, dopo che un giovane di Codogno ha lasciato assieme alla famiglia il comune in provincia di Lodi dove viveva, per rientrare nel paese d’origine e allontanarsi il più possibile dal focolaio. Ora tutta l’attenzione è appunto rivolta a quel piccolo centro di qualche migliaio di abitanti in Irpinia, dove ovviamente i residenti hanno paura ad uscire di casa. Il 27enne di cui sopra, preso dal panico, ha lasciato il lodigiano per spostarsi in Campania, per poi mettersi in quarantena per almeno 14 giorni. Gaetano Zaccaria, il sindaco del comune dell’avellinese, ha emesso un’ordinanza, trasmessa poi al prefetto di Avellino e all’Asl locale, che ha appunto intimato la famiglia di cui sopra a non uscire di casa e a non aver contatti con i residenti: “Oltre a far scattare tutta la procedura di contenimento e controllo dell’eventuale rischio – le parole del primo cittadino del comune irpino – sto sentendo continuamente i miei compaesani per tranquillizzarli. Come prevedibile e comprensibile in paese c’è un clima di allerta, tensione e paura”.



MONTEFUSCO, PSICOSI CORONAVIRUS: I RESIDENTI HANNO PAURA

Il 27enne “scappato” sta bene e non ha alcuni sintomo, ma visto che il coronavirus pare possa trasmettersi anche in maniera asintomatica, è bene utilizzare tutte le precauzioni, per scongiurare qualsiasi possibile rischio di infezione. Il ritorno nel paese natale è avvenuto nella giornata di ieri, sabato 22 febbraio, e in serata il presidente del consiglio, assieme ai ministri del governo giallorosso, ha firmato un decreto di emergenza, che prevede determinate pene (sanzioni pecunarie e nei casi più estremi la reclusione), a chi contravviene alle norme di quarantena: in poche parole, chiunque dovesse lasciare la zona del lodigiano attualmente isolata, rischia una multa se non di finire dietro le sbarre. A Montefusco, comunque, la paura è alta, e in un paese così piccolo sono iniziate a circolare continue voci, a volte anche incontrollate. C’è chi giura di aver visto il fratello dell’infetto sugli spalti di una partita di calcia disputata ieri.

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