Deborah è stata rimessa in libertà: la giovane di Monterotondo ha ucciso il padre, ma i giudici hanno deciso che si è trattato di legittima difesa. La vita in diretta ha ripercorso la dinamica del dramma, con la giovane che, di fronte all’ennesima violenza del genitore ubriaco, ha portato con sé un coltello che aveva nella sua stanza ed ereditati dal nonno paterno. Il papà di Deborah fa una cosa che l’ha sempre terrorizzata, come raccontato ai magistrati, ovvero ha afferrato per il collo della madre. La ragazza gli ha urlato di fermarsi, gli ha dato un pugno e l’ha ferito con la lama dietro l’orecchio. «Ci ha difeso. Lui era violento», il racconto dei familiari alle forze dell’ordine, con la madre che ha rivelato: «Ho taciuto, temevo di perderla». A scuola aspettano il suo ritorno: giunta al quinto anno di superiori, il diploma rappresenta le chiavi per la libertà. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



PM: “LEGITTIMA DIFESA”

In una ricostruzione su La Repubblica e Corriere della Sera, vengono riportate le parole che la giovanissima Deborah Sciacquatori avrebbe raccontato ai pm che indagano sull’omicidio di Monterotondo: «Io e mamma non credevamo più nel futuro. Per questo non siamo mai nemmeno andate al pronto soccorso per farci medicare, per questo non abbiamo mai denunciato». La ragazza non voleva uccidere quel padre violento ed ex pugile, come racconta lei stessa ai magistrati che l’hanno poi lasciata libera in attesa di una decisione definitiva al termine delle indagini: «Mi sfidava con lo sguardo, con quegli occhi. Si muoveva a scatti quando era ubriaco. Diceva che io gli dovevo volere bene perché lui era mio padre. E per questo mi insultava, mi urlava contro. Quando era ubriaco, si accaniva contro mamma. A volte faceva come per strozzarla, le stringeva un braccio intorno al collo. Allora io avevo davvero paura». Così fin da quando era bambina, quando però gli ha lasciato l’unica cosa bella del suo rapporto col padre, l’amore per il pugilato: «Non volevo ucciderlo nonostante la mia vita sia stata sempre un inferno, da quando ero bambina». I pm per la giovane Deborah chiederanno l’archiviazione per legittima difesa, come confermato dal procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto quest’oggi a Mattino 5: «Abbiamo sciolto il caso in 48 ore, per ora stiamo ragionando sull’eccesso colposo di legittima difesa, ma probabilmente nei prossimi giorni richiederemo l’archiviazione per legittima difesa».



BRUZZONE, “DEBORA VERRÀ ARCHIVIATA PER LEGITTIMA DIFESA”

A Storie Italiane su Rai Uno si torna a parlare della triste vicenda riguarda Deborah, la 19enne di Monterotondo indagata per eccesso colposo di legittima difesa dopo aver ucciso il padre. Secondo gli inquirenti la ragazza avrebbe agito per difendersi, e di conseguenza è stata scarcerata dopo aver passato qualche ora ai domiciliari. La procura potrebbe chiedere l’archiviazione nei prossimi giorni, propendendo quindi per la legittima difesa: la giovane, per il procuratore, avrebbe ucciso il padre per difendere se stessa ma anche la madre e l’anziana nonna, maltrattate a ripetizione da quell’uomo violento. Il procuratore ha spiegato che anche la stessa Deborah ha subito delle violenze anche psicologiche, violenze che sarebbero andate avanti per 17 anni quasi ogni giorno: il padre era quasi sempre ubriaco, entrava in casa, e picchiava violentemente la madre e la nonna della ragazza. «E’ molto probabile che non si arriverà mai ad un processo – le parole della nota criminologa Roberta Bruzzone, in studio presso Storie Italiane – ci sono gli estremi per chiedere un’archiviazione, visto il clima di maltrattamento a 360 gradi che quella ragazza respirava, è uno scenario assolutamente allineato con la legittima difesa. Lui stava urlando che voleva ammazzare tutte e tre le donne. Ci sono state molti altri casi simili in passato, donne assolutamente assolte per legittima difesa». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



MONTEROTONDO, DEBORAH LIBERA DOPO AVER UCCISO IL PADRE

Da omicidio a eccesso colposo di legittima difesa: Deborah Sciacquatori è tornata quindi in libertà. Aveva provato in tutti i modi a dissuadere il padre, senza riuscirci. «Fermati», lo ha implorato ma invano, poi lo ha colpito alla nuca, uccidendolo. Per i pm il quadro probatorio in cui si è consumata la tragedia di Monterotondo rientra pienamente nella legittima difesa. Il procuratore di Tivoli Francesco Menditto infatti a “La Vita in Diretta” ha dichiarato: «La ragazza è libera, può andare dove vuole. Riteniamo di poter avanzare a breve la richiesta di archiviazione per legittima difesa». Il procuratore ha poi parlato delle condizioni della ragazza: «È molto provata, era terrorizzata, piangeva continuamente. Sicuramente voleva bene al padre. La madre è disperata, si sente colpevole per non aver protetto la figlia». Menditto ha poi spiegato perché questa tragedia poteva essere evitata: «C’è l’atteggiamento culturale secondo cui siano solo liti e questioni interne, invece sono maltrattamenti». Infine un augurio per la 19enne: «Io le auguro di continuare a studiare e di costruirsi un futuro. Ce la può fare». (agg. di Silvana Palazzo)

DEBORAH LIBERA: È LEGITTIMA DIFESA

Deborah Sciacquatori, la 19enne che domenica scorsa a Monterotondo ha ucciso il padre violento nel tentativo di difendere la madre e la nonna dalla sua aggressione, torna libera. Lo ha stabilito la Procura di Tivoli firmando il decreto di remissione in libertà dopo che la giovane era finita agli arresti domiciliari nella casa delle zie paterne, a loro volta vittime del fratello, Lorenzo Sciacquatori. L’accusa nei confronti di Deborah – spiega L’Huffington Post – è stata derubricata da omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa. Il Procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto parlando della posizione della ragazza ha dichiarato:”Al momento la ragazza è indagata per eccesso colposo di legittima difesa, ma non è escluso che, nelle prossime 2 settimane, si possa chiedere al gip l’archiviazione perché la ragazza, allo stato degli atti a nostra conoscenza, ha agito per difendersi”. (agg. di Dario D’Angelo)

MONTEROTONDO, PARLA UN VICINO DI CASA

Anche il programma di Rai Uno, Storie Italiane, si è occupata del caso scioccante di Monterotondo, dove una ragazza di 19 anni ha ucciso il padre, esasperata dalla continua violenza nei confronti della madre e della nonna. «Sono un amico della loro famiglia – ha raccontato un signore anziano alla Rai – picchiava anche sua mamma, e la figlia si vergognava di avere un papà così: se non moriva lui forse morivano loro, vivevano nel terrore perché era troppo violento». Il vicino di casa racconta di come lo stesso padre violento fosse una persona molto “agitata”: «Rompeva tutto, ha spaccato più volte il portone, era impossibile vivere così, in comunità non ha mai voluto andare e tutti i giorni chiedeva i soldi: beveva e in casa faceva un macello». La figlia si trova al momento agli arresti domiciliari ed è stata ospitata da una zia che abita non troppo lontano dalla casa di famiglia. Il pm sta valutando la legittima difesa, ma nel contempo Eleonora Daniele si domanda in studio: «E’ possibile che mai nessuno si sia accorto prima di quanto stesse accadendo, è possibile che una figlia debba difendersi per proteggere la mamma e la nonna?». Una tragedia che forse si poteva evitare, una famiglia che è stata probabilmente abbandonata a se stessa.

19ENNE UCCIDE IL PADRE VIOLENTO

In studio viene sottolineato quanto la 19enne che ha ucciso il padre, sia stata una vera e propria eroina, che ha avuto il coraggio e la forza di compiere un gesto tragico, pur di difendere la mamma e la nonna. La responsabile, che ricordiamo, è ai domiciliari, ha comunque spiegato agli inquirenti dopo l’arresto che non avrebbe voluto uccidere il padre: «Io avevo bisogno di quell’uomo». Storie Italiane ha intervistato anche la migliore amica della ragazza che ha detto: «Teneva sempre tutto dentro, faceva finta di nulla, come se andasse tutto bene, sicuramente lo ha fatto per difendere mamma e nonna, io le voglio bene, non ce la faccio più, basta».