Un attacco condito e contornato quello visto oggi sul Corriere della Sera dall’editorialista ed ex premier Mario Monti contro l’ex Segretario Pd Matteo Renzi: in pieno caos Csm, gli attacchi al “Giglio Magico”, nonostante siano ormai lontani da organi di potere su ogni fronte, si fa sempre più pressante. Stante lo scontro tutto interno ai dem tra renziani e Segreteria Zingaretti, il problema reale della politica italiana restano i conti pubblici e la probabile procedura d’infrazione se il Governo italiano non troverà contromisure efficaci da presentare a Bruxelles nella prossima settimana. Stamane intanto il senatore a vita ha provato a dare la sua “versione” sulla crisi del debito e dei rapporti ormai sfilacciati con la Commissione Ue: ebbene, oltre alle colpe dell’attuale Governo vi sarebbero anche le politiche del Governo Renzi riaprendo i cordoni dello scontro che già diversi anni fa li aveva visti litigare proprio sulle posizioni anti-austerity che Renzi voleva proporre contro le bacchettate dell’Europa. Addirittura Monti paragona gli 80 euro “renziani” al Reddito di Cittadinanza attuale: «È una battaglia (quella per la flessibilità, ndr), soprattutto, sbagliata nell’oggetto, nel contenuto economico. Era vero ai tempi di Renzi ed è vero oggi. A chi giova che lo Stato italiano venga autorizzato dall’Europa non certo a ricevere fondi dall’Europa stessa, ma a far crescere ancora il disavanzo per finanziare in debito non già investimenti pubblici, generatori di crescita,ma maggiori spese correnti (dagli 80 euro al reddito di cittadinanza)? Giova, almeno per un po’ di tempo, a chi quei soldi li riceve. Giova certamente—e questo spiega perché è una prassi così diffusa in Italia — ai politici che sperano di aver e i voti di quei cittadini. È d’altra parte danneggiata la generalità dei cittadini oggi (interessi più alti sui mutui, denaro più caro per le imprese, tasse più alte perché lo Stato paga interessi più alti). Soprattutto, saranno danneggiati gli italiani di domani e dopodomani, che si troveranno sulle spalle un debito pubblico accresciuto».



RENZI REPLICA A MONTI: “PONTIFICA E NON SPIEGA I NUMERI”

Non si fa tardare la replica di Renzi alle critiche lanciate dall’altro ex premier e mentre annuncia una controlettera da pubblicare domani sempre sul Corriere della Sera, anticipa sui social la sua “difesa”: «Oggi l’ex premier Mario Monti ha scritto un lungo articolo sul Corriere della Sera per dire che la flessibilità ottenuta dal mio Governo è stata un errore. I numeri, per carità, facciamo parlare i numeri! Con l’austerity di Monti l’Italia è andata al -2.3% di PIL, c’erano 22 milioni di occupati, la pressione fiscale è aumentata a cominciare dall’IMU, il rapporto debito/PIL è peggiorato di circa 15 punti percentuali. Con la nostra flessibilità, siamo arrivati a +1.8%, gli occupati sono diventati 23 milioni, la pressione fiscale è diminuita a cominciare da IMU e Irap, il rapporto debito/PIL è rimasto stabile». Secondo l’ex premier fiorentino, Monti «pontifica tutti i giorni sul Corriere e in TV ma non dimentichiamoci mai questi dati. Del resto Monti ha votato NO al referendum costituzionale e SI al Documento Economico Finanziario di Salvini e Di Maio. Della serie: dimmi come voti e ti dirò chi sei». In attesa della replica ufficiale sul CorSera, i rapporti e nodi tra Pd ed establishment vanno sempre più in crisi con specie la parte renziana vista come autentico fattore di crisi pre-Governo gialloverde: secondo Renzi però «è l’ora di finirla con le fake news: i fatti sono argomenti testardi. E i tecnici dovrebbero imparare a rendere conto dei numeri anziché delle chiacchiere».

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