C’è un motivo per il quale si cominciano a vedere contagi in aumento tra i vaccinati e non riguarda solo il calo di anticorpi. A spiegarlo è il professor Emanuele Montomoli, docente di Igiene dell’Università di Siena. «Si perdono gli anticorpi circolanti, ma le cellule memoria che sono state sviluppate con le due dosi sicuramente rimangono», la premessa a Sky Tg24 durante “I numeri della pandemia”. «Dopo sei-otto-dieci mesi iniziamo a vedere casi nei vaccinati non solo perché calano gli anticorpi – e in questo caso comunque c’è da star tranquilli, perché ci sono appunto le cellule memoria – ma anche perché i virus si allontanano sempre di più dal ceppo originario verso il quale è fatto il vaccino», ha spiegato Montomoli.
Quel che bisognerebbe fare, oltre ad occuparci della terza dose, è guardare al futuro, al prossimo biennio, «quando avremo a disposizione vaccini adeguatamente ingegnerizzati per la rivaccinazione annuale, un po’ come succede per l’influenza». Quindi, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) «ci darà dei ceppi di riferimento sui quali costruire i vaccini e quelli saranno altamente efficaci per la stagione in corso».
PROSSIME ONDATE COVID E CASO ISRAELE
Si tratta di un tema che Emanuele Montomoli ha affrontato anche a Sienanews, spiegando che si andrà verso qualcosa di simile alle epidemie di influenza stagionale. Ma c’è una differenza, cioè «che il Sars-cov2 non è un virus che ha bisogno del freddo». Dunque, le prossime ondate di Covid «si potrebbero avere in primavera o in autunno e la loro gravità dipenderà dalla diversità della variante in circolazione rispetto al ceppo originale contro cui ci siamo vaccinati». Per quanto riguarda invece chiusure e restrizioni, difficilmente ne vedremo per Montomoli. «Ma dobbiamo continuare a vaccinare. Io speravo che con il green pass si riuscisse a convincere e ridurre la fascia di esitanti alla somministrazione del farmaco però vedo che si fanno ancora poche prima dosi».
A “I numeri della pandemia” su Sky Tg24 è intervenuto anche il professor Leonardo Egidi, docente di Statistica all’Università di Trieste, che riguardo la proposta del virologo Fabrizio Pregliasco di destinare il green pass solo ai vaccinati ha dichiarato: «Non è nuovo a queste proposte. Sarebbe una formula che aiuterebbe molto a ridurre la trasmissione del virus, ma la ritengo estremamente difficile da applicare». Invece su Israele: «È il paese guida sulla terza dose, ci ha fatto capire quale può essere l’effetto positivo».