Anche il Monza Calcio nel mirino per i tamponi. Ieri la Dda di Milano ha effettuato dei controlli presso la sede del club con l’obiettivo di verificare le modalità con cui si eseguono i tamponi rapidi ad alcuni calciatori. Inoltre, il Gigo della Guardia di Finanza e i carabinieri del Nas hanno eseguito perquisizioni presso lo studio di Cristiano Fusi, ex medico del Milan e della nazionale italiana magistrati. Le hanno disposte i pm Silvia Bonardi e Alessandra Cerreti. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il dottor Fusi è indagato in concorso con ignoti per esercizio abusivo della professione medica, in quanto avrebbe permesso di far fare i tamponi a persone che secondo gli inquirenti sono prive di titoli. Le acquisizioni sono state fatte presso la clinica Zucchi di Monza, dove il dottor Fusi è primario, e presso la clinica Madonnina di Milano, dove invece ha uno studio privato. L’indagine è coordinata dalla Dda, il dipartimento che si occupa di criminalità organizzata.
MONZA CALCIO, INDAGINI DDA MILANO SU TAMPONI
Gli inquirenti vogliono fare luce in primis sulla regolarità dell’approvvigionamento dei tamponi e poi capire dove vengono processati per un corretto tracciamento di eventuali contagiati. Dunque, i pm hanno focalizzato l’attenzione sulla società a cui il Monza Calcio ha affidato una consulenza esterna per fornire i tamponi e sul medico per effettuarli. La società, infatti, risulta occuparsi di rifiuti, energia rinnovabile e altro: da novembre ha esteso il suo oggetto sociale anche ai dispositivi di protezione individuale, ma non ai tamponi. Ieri, dunque, le verifiche al Monza Calcio, che non è indagato. Non sono emerse irregolarità. La stessa società, secondo gli inquirenti, avrebbe fornito i tamponi al dottor Cristiano Fusi, il quale ha negato qualsiasi rapporto con la squadra monzese. In generale, spiega l’Ansa, le indagini della Dda legate alla pandemia di Covid puntano a verificare presunti affari della criminalità organizzata offerti dall’emergenza coronavirus.