L’Italia dovrà usare bene i miliardi di euro del Recovery Plan, o sarà a rischio rating. A lanciare l’allarme è l’agenzia Moodys, secondo cui un’eventuale incapacità del Belpaese di utilizzare al meglio il fondo dell’Ue, potrebbe ridurre il giudizio di affidabilità che storicamente viene dato al credito del paese. Come scrive l’Huffington Post si tratta di “un ulteriore pressing, questa volta che arriva dal mercato, dopo quelli delle istituzioni europee, commissione Ue e Bce in primis, sull’utilizzo di queste risorse”.
Secondo Moodys la strada dell’Italia verso i fondi del Recovery si è fatta più ripida negli scorsi giorni a causa della crisi di governo e dell’addio di Italia Viva alla maggioranza, con esecutivo giudicato decisamente “più fragile” rispetto a soltanto pochi giorni. L’agenzia di rating non pensa comunque che in Italia si possa giungere ad elezioni anticipate, mentre è fortemente caldeggiato l’utilizzo dei fondi dell’Ue che potrebbero “migliorare il basso potenziale di crescita dell’Italia”.
MONITO MOODY’S: IN EUROPA LA PANDEMIA CONDIZIONA I MERCATI
Un monito, quello di Moodys, che è giunto nel giorno in cui la Borsa di Milano ha ottenuto la maglia nera in Europa chiudendo con un -1.5% una settimana senza dubbio difficoltosa per tutte le principali piazze del Vecchio Continente. Nel contempo è cresciuto lo spread Btp-Bund, risalito a 126 punti, a conferma di quanto la fiducia nei confronti del nostro paese, dopo la crisi di governo di cui sopra, sia diminuita significativamente. Dopo Milano la peggior borsa europea è stata quella di Madrid, con un calo dell’1%, seguita da Parigi (-0,5%), Londra (-0,3%) e Francoforte (-0,2%). Tutta colpa ovviamente delle numerose incertezze legate al coronavirus, che fra lockdown vari in tutto il mondo e nuove varianti, non permette rassicurazioni su investimenti futuri. Cosa dire poi del vaccino, al momento l’unica vera arma contro il covid, con Pfizer che ha annunciato ritardi nelle consegne, e Astrazeneca che invece ha fatto sapere che non riuscirà a consegnare le dosi previste settimane fa. I mercati non stanno a guardare e le conseguenza sono evidenti.