Il morbillo, dopo quasi 50 anni dall’adozione del vaccino, torna a ‘preoccupare’ i medici, tanto in Asia quanto in Europa, dove è stato rilevato nel corso dell’ultimo anno un aumento vertiginoso dei casi. Per quanto aumentino, tuttavia, fortunatamente sono ben lungi dal creare un nuovo allarme epidemico, mentre a preoccupare è soprattutto è lo scarso ricorso al vaccino che rappresenta l’arma migliore contro questo malanno.



Secondo dei dati diffusi dall’Unicef e riportati dal Messaggero, nel solo corso del 2023 si sono registrati, tra Asia ed Europa, più di 30mila casi di morbillo. Numero decisamente esiguo ma che assume un aspetto diverso se si considera che nel 2022 se n’erano registrati appena 909. L’aumento dei casi, in altre parole, è stato del 3.266% (tremiladuecentosessantasei, non manca nessuna virgola). Per quanto, invece, riguarda l’uso del vaccino contro il morbillo, la media nazionale italiana della prima dose è del 94%, che scende all’85% per quanto riguarda la dose di richiamo (l’immunità di gregge si acquisisce oltre il 95%). Il Lazio è la ragione più virtuosa d’Italia, con il 97% di somministrazioni, mentre la maglia nera spetta alla provincia di Bolzano (71%) preceduta da Calabria e Sicilia (entrambe all’89%).



Morbillo: sintomi, cure e conseguenze

Insomma, seppur l’aumento dei contagi costituisca un primissimo embrionale campanello d’allarme per quanto riguarda la circolazione del morbillo, il grosso del problema è rappresentato dalla disaffezione nei confronti del vaccino. Un singolo paziente contagiato, infatti, ha il potenziale di contagiarne altre 15, mentre l’incidenza maggiore si registra tra l’inverno e la primavera, specialmente tra i più piccoli.

A livello medico, il morbillo potrebbe, nel peggiore dei casi, portare a complicazioni gravi a livello respiratorio e neurologico, mentre la mortalità è stimata a circa 2 casi su mille contagi. Le complicazioni più frequenti vanno dall’infiammazione alle orecchie, fino alle laringiti, passando anche per le broncopolmoniti batteriche e le polmoniti interstiziali. Le più rare, invece, vanno dall’encefalite acuta (1 caso su 1.000), all’infiammazione dell’encefalo, passando per la panencefalite sclerosante subacuta (10 per milione). Il sintomo più visibile del morbillo è, ovviamente, la comparsa delle macchioline rosso/biancastre pruriginose mentre nella maggior parte dei casi si va dalla febbre alla congiuntivite, con lacrimazione, dolore all’esposizione alla luce, secrezioni liquide, mal di testa, muco, mentre la terapia è esclusivamente basata sui sintomi.