Antonietta Filia, medico di Medicina preventiva e Sanità pubblica e prima ricercatrice del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, si è soffermata sul morbillo, rilasciando una intervista molto interessante ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. Di recente sette bambini sono morti in Unione Europea a seguito del morbillo, di cui sei in Romania a uno in Irlanda, a conferma di quanto questa infezione possa essere pericolosa. “Nessun bambino dovrebbe morire per il morbillo che è una malattia grave, ma prevedibile”, spiega la stessa Filia. Secondo gli ultimi dati dell’istituto superiore di sanità, sono 213 i casi da inizio anno in Italia, di cui l’88 per cento di non vaccinati.
“Si tratta di un dato – ha aggiunto – che è quasi cinque volte maggiore rispetto a tutti i casi del 2023, quando erano stati 43 di cui moltissimi di importazione”. In Italia il vaccino contro il morbillo esiste dal 1976, ma evidentemente non tutti i genitori lo fanno fare ai propri figli, nonostante l’immunizzazione sia un requisito obbligatorio per l’iscrizione a scuola. Nel nostro Paese, ricorda Il Fatto Quotidiano, le coperture vaccinali sono quindi ancora inadeguate, tenendo conto che servirebbe almeno il 95 per cento di vaccinati con due dosi, così come raccomandato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. “Abbiamo registrato un aumento dei casi dalla fine del 2023 ed è probabile che il numero dei casi continui a crescere, come già segnalato nella recente valutazione del rischio fatta dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc)”, aggiunge ancora la dottoressa.
MORBILLO, PREOCCUPANTE AUMENTO DI CASI IN ITALIA: PERCHE’ QUESTA IMPENNATA?
Ma a cosa si deve questa impennata di casi? Tanti i fattori in ballo, a cominciare appunto dalle suddette coperture vaccinali scarse, quindi le importazioni di casi: “Il virus del morbillo circola ancora in molti paesi nel mondo – precisa l’esperta – e l’aumento non è stato osservato solo in Italia, ma nel resto del mondo e in Europa, inclusa l’Ue, e a livello mondiale negli Stati Uniti e in Canada. Se guardiamo all’Europa nel 2023 sono stati notificati 30mila casi, nell’area dell’Unione europea 2361. Il paese con i maggior numero di casi è la Romania, ma ci sono anche l’Austria e la Francia. Ci sono almeno 10 paesi europei con epidemie e sono stati segnalati decessi: in Romania sei e uno in Irlanda. Durante la pandemia si è osservato una diminuzione delle coperture vaccinali per morbillo e ora si vedono le conseguenze”.
In merito invece ai dati italiani, nel corso della pandemia di covid i casi sono diminuiti, solo 27 nel biennio 2021-2022 che sono diventati 43 l’anno successivo, di cui il 42 per cento di importazione, persone che vanno in vacanza e tornano con l’infezione. Ma nel 2024 la situazione è drasticamente peggiorata. “Nei soli primi tre mesi del 2024 invece i casi segnalati sono 213 di cui solo l’8% è importato, il resto è trasmissione locale. Per eliminare il morbillo è necessario superare la soglia del 95% della popolazione con due dosi vaccino. La prima va fatta ai 12 mesi, la seconda ai 5/6 anni”.
MORBILLO, PREOCCUPANTE AUMENTO DI CASI IN ITALIA: I DATI SULLE VACCINAZIONI
“Gli ultimi dati disponibili sono del 2022 – ha continuato il camice bianco parlando delle vaccinazioni – e indicano una copertura vaccinale per morbillo, a livello nazionale del 94,4% per la prima dose nei bambini di due anni e una copertura vaccinale del solo l’87% per la seconda dose a 5-6 anni. Inoltre, c’è una variabilità tra le Regioni con la provincia autonoma di Bolzano al 76,2% e l’Emilia-Romagna al 97,8%. Anche Lombardia e Lazio sopra il 95%. Mentre nessuna regione ha superato la soglia del 95% con la seconda dose. Abbiamo un altro problema, molti giovani adulti suscettibili al morbillo come mostrano i dati riguardo l’età mediana dei casi recenti che è pari a 31 anni”.
Secondo l’esperta è lecito aspettarsi ulteriori casi, soprattutto con l’aumento dei viaggi c’è un alto rischio di importazione. “Il morbillo non è una malattia lieve – aggiunge – oltre all’esantema, causa malessere, febbre alta, diarrea, e altre complicanze. Fino al 20-30% sviluppa complicanze ed è possibile anche il decesso: uno o due casi per 1000. I nostri dati indicano che il 26% dei casi notificati ha registrato una complicanza”. Ecco perchè è fondamentale vaccinarsi.