Il morbo di Parkinson potrebbe essere correlato all’appendice e ai problemi dell’intestino. Un primo suggerimento su questo presunto legame era arrivato con uno studio passato, il quale aveva rilevato che le persone che hanno subito un’appendicectomia manifestano un rischio minore di sviluppare questa patologia.



Gli scienziati della statunitense Mayo Clinic hanno studiato quasi 25.000 pazienti affetti da Parkinson, riscontrando che problemi dell’intestino come la stitichezza, la difficoltà di deglutizione o la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) fossero collegati a un aumento del rischio di Parkinson. L’aspetto più sorprendente però è stato constatare che l’appendicectomia sembrava avere un effetto protettivo. Infatti, i pazienti a cui era stata tolta l’appendice avevano il 52% di probabilità in meno di sviluppare il Parkinson. Ma perché? Questa nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Gut del BMJ, suggerisce che l’appendice potrebbe essere una fonte per una proteina mal ripiegata chiamata alfa-sinucleina, implicata nel morbo di Parkinson e che potrebbe viaggiare dall’appendice al sistema nervoso centrale. Del resto, già tempo gli scienziati sono consapevoli che il cervello comunichi con l’intestino e hanno ipotizzato che i problemi neurologici possano derivare da problemi intestinali. La gastroparesi (cioè il ritardo nello svuotamento dello stomaco), la disfagia (difficoltà a deglutire) e la stitichezza sono state associate a un rischio più che doppio di malattia di Parkinson nei cinque anni precedenti la diagnosi, mentre la sindrome dell’intestino irritabile senza diarrea è stata associata a un rischio maggiore del 17%.



Legame tra il Parkinson e la salute di intestino e appendice

Legame tra il morbo di Parkinson, l’appendice e l’intestino, gli scienziati hanno notato come anche altri problemi intestinali, tra cui la dispepsia funzionale (cioè la sensazione di bruciore o pienezza dello stomaco senza cause evidenti), la sindrome dell’intestino irritabile con diarrea e la diarrea e l’incontinenza fecale, erano più diffusi tra le persone che hanno sviluppato la malattia di Parkinson. Inoltre, queste condizioni erano anche più diffuse prima dell’insorgenza del morbo di Alzheimer o delle malattie cerebrovascolari.



Gli esperti hanno dunque concluso che i problemi intestinali possono fornire un utilissimo segnale di allarme precoce per individuare l’insorgere di problemi neurologici.