Gianfranco Funari non è stato solo un marito per Morena Zapparoli, ma anche un grande maestro. “Mi ha insegnato tutto”, racconta la vedova del giornalista e conduttore, celebre per il suo stile comunicativo diretto e caustico. Ne parla al Fatto Quotidiano con il 21 marzo che si avvicina: è il giorno in cui avrebbe compiuto 90 anni. “Se era concentrato su un progetto non esisteva altro”, racconta a proposito dei ritmi che aveva Funari. A metterlo in difficoltà negli ultimi anni solo la nostalgia per la tv: “Quando guardava alcuni programmi, magari gli stessi che un tempo sarebbero toccati a lui, un tassello di nostalgia lo avvolgeva”.



A tal proposito svela un retroscena: quando era ospitato da Maurizio Costanzo, Paolo Bonolis e Piero Chiambretti, poi controllava con attenzione i dati dell’Auditel. “Segnavano picchi importanti durante il suo intervento”. Ma Gianfranco Funari non si sentiva perseguitato: “Piuttosto esiliato dalla politica, tutta, sia di destra che di sinistra, ‘perché li ho massacrati’, ripeteva”, racconta Morena Zapparoli.



“MINACCIATO QUANDO SI CANDIDÒ A SINDACO MILANO”

Negli anni in cui Gianfranco Funari è stato con Morena Zapparoli non è mai stato seguito, pedinato o minacciato, ma la vedova del conduttore e giornalista riconosce che qualcosa di “strano e pericoloso” è successo quando il marito si candidò a sindaco di Milano. “Un giorno trovò sulla scrivania di casa un mazzetto di lettere private tra lui e la sua amante; insomma, missive amorose, quasi tutte scritte da lei, accompagnate da un biglietto inequivocabile: ‘Ti troviamo ovunque’. Il problema è che la signora in questione era la moglie di un ministro”. Ma Morena Zapparoli al Fatto Quotidiano ricorda anche di quando al marito inviarono una mazza da baseball e altri messaggi per minacciarlo. Lei comunque non ha mai speculato sul nome della donna di cui Gianfranco Funari era stato l’amante, pur avendo ricevuto offerte importanti per rivelarlo. “Non lo so, non me l’ha mai rivelato; comunque a causa di questi episodi rinunciò alla candidatura”.

“TEMEVA DI AVER UCCISO UN RAGAZZO”

Le donne sono comunque un aspetto importante della vita di Gianfranco Funari. “Prima di me ne ha combinate tante; con me era complicato: stavamo perennemente insieme”. Al Fatto Quotidiano rivela anche che per una storia d’amore il marito temeva di aver ucciso un ragazzo. “Si era innamorato di una ragazza, e lei stava con un tale soprannominato Provolone, tipo losco, grosso e violento, con già sei o sette condanne per rissa, rapina e altre amenità”. Quando quest’uomo scoprì la relazione iniziò a cercare Funari, fino atrovarlo una notte a Roma. “Gianfranco lo vede arrivare, gli dà le spalle, e quando il pericolo è a un passo si gira e lo colpisce con un cric tra testa e collo”. Ma non ha mai saputo più nulla di quell’uomo, né sui giornali trovò notizie in merito. Rischiò grosso in un’altra occasione: “Una ragazza svizzera, per gelosia, gli ha sparato più volte e lo ha colpito; per non rovinarle del tutto l’esistenza, Gianfranco dichiarò alla polizia che lei normalmente usciva con una calibro sedici nella borsetta, così venne condannata per tentato omicidio colposo e non preterintenzionale. Quattro anni di galera invece di sedici”.

GLI AMICI DI GIANFRANCO FUNARI

Un personaggio sui generis Gianfranco Funari, che è stato per Morena Zapparoli un uomo “attento, gentile, premuroso”. Poi però al Fatto Quotidiano racconta altre vicissitudini incredibili, come gli anni da croupier e di quella volta che “gli hanno spezzato quattro dita della mano” e un gestore di un casinò lo vendicò dando fuoco al grattacielo dei mandanti. Di amici ne aveva pochi, come Gaspare e Zuzzurro. Ma amava ricordare Franco Califano, a cui era legato da ragazzino. “Avevano avuto una fidanzata in comune e questo metteva in imbarazzo proprio Califano”. Un rimpianto che aveva era quello “di non aver frequentato abbastanza la figlia; per motivi di lavoro era stato un genitore assente, era l’epoca di lui croupier, e non ha mai trovato la forza di recuperare. Peccato”. La delusione è invece Apocalypse show, perché pur sapendo che non era adatto a lui e voleva rinunciare, fu sopraffatto dalla tentazione di tornare protagonista. Conclude l’intervista con un’altra descrizione del marito: “Una persona libera e sincera. E questi atteggiamenti li ha pagati”.