Massimo Ciccozzi, epidemiologo dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, è intervenuto ieri a Tg2 Post per fare il punto sulla pandemia. In chiusura di trasmissione il professore ha avuto uno scambio di vedute con la conduttrice, la giornalista Manuela Moreno, rispetto all’opportunità di vaccinare i bambini. Il docente ha argomentato: “Noi se parliamo di malattie infettive abbiamo sempre vaccinato a partire dai più piccoli. Questo perché, in maniera asintomatica, diffondono il virus. Se vogliamo in qualche modo evitare, o quanto meno rallentare, la circolazione del virus dobbiamo vaccinarli. Attenzione: negli USA la FDA ha sdoganato il vaccino, EMA e AIFA stanno vedendo perché dobbiamo avere dati certi. C’è un beneficio, ma vediamo che tipo di reazioni avverse possiamo avere. Negli Stati Uniti il 25% degli infetti sono tra i bambini, e 1 su 7 comincia ad avere un’infiammazione multiorganica, che si cura, per carità, ma prevenirla è sempre meglio perché anche se un bambino prende il Covid in maniera asintomatica dopo 15-20 giorni c’è il problema del Long Covid ed uno su 7 ce l’ha. Perché non prevenirlo?“. A quel punto, però, la padrona di casa ha opposto questo ragionamento: “C’è il dato che i bambini si ammalano meno e poi su di noi, una popolazione più adulta, magari gli effetti collaterali vengono fuori tra 10-15 anni…i bambini…no?“.



Secca la replica di Ciccozzi: “Perché vengono fuori tra 10-15 anni? Chi l’ha detto? Noi abbiamo il vaccino per l’HPV che è lì da tanti anni…“. La Moreno però insiste: “Non si studia alla lunga?“. E Ciccozzi: “Sì ma prendiamo gli effetti per il vaccino della tubercolosi? Ne vogliamo parlare che non è successo niente? La polio? Il vaiolo? Molti mi dicono: ‘Eh, ma è un vaccino a RNA! Chissà cosa fa nel mio organismo!’. Ma voi sapete quanto RNA imbarchiamo nelle nostre cellule ogni raffreddore che ci prendiamo?“.



CICCOZZI: “MASCHERINA SERVE ANCHE ALL’APERTO, VIRUS CONTAGIOSO COME VARICELLA”

Prima di questo scambio, il prof. Ciccozzi aveva fatto il punto anche su altre questioni inerenti la pandemia: “Innanzitutto anche con doppia dose, noi possiamo nel 23% dei casi contagiarci e contagiare. Il vaccino rompe quel legame che c’è tra contagio e malattia, non evita il contagio ma evita di ammalarci. Dunque, noi non ci ammaliamo più, non andiamo più in terpaia intensiva e non moriamo almeno nel 96-97% dei casi, che non è poco. Però ci possiamo contagiare e far diffondere il virus: ecco perché la mascherina, al chiuso assolutamente, io la metterei anche all’aperto. Io ho visto le manifestazioni a Trieste, ho visto le partite allo stadio dove le persone sono molto vicine senza la mascherina. Si dice: ‘Loro hanno il green pass, loro sono vaccinate’. Questo non significa assolutamente nulla. Queste persone hanno delle garanzie, ma sono relative: io mi posso infettare e avere i sintomi dopo 3 giorni, quindi lei viene vicino a me senza mascherina, e io la posso infettare tranquillamente perché il virus oggi è contagioso quanto la varicella. Non è la variante inglese o precedente, è molto, molto più contagiosa. Non è letale, ma la contagiosità è aumentata“.



CICCOZI: “PILLOLA MERCK NON SOSTITUISCE IL VACCINO”

Si è poi parlato anche delle terapie anti-Covid, in particolare della pillola Merck. In tal senso il prof. Ciccozzi ha spiegato: “Innanzitutto si tratta di terapia e non di prevenzione: quindi una persona deve aver avuto il virus, si è contagiato e si sta curando. Il Molnupiravir, che sembra avere un’efficacia del 50% a far guarire le persone e a non ospedalizzarle, è in pastiglie, quindi abbastanza comoda, ma attenzione: non penso si andrà a comprare in farmacia, perché i costi sono elevati, sarà sempre un qualcosa di ospedaliero. Il fatto positivo, oltre ai risultati interessanti, è che non c’è bisogno di un sanitario che lo infonda tramite flebo come si fa con i monclonali, il remdesivir e altri antivirali. Si tratta di un antivirale vero e proprio, impedisce la replicazione del virus, lo disorienta e non lo fa moltiplicare. Il problema è far capire che non sostituisce il vaccino, il vaccino è preventivo“.