Moresco, Gradara e Montecosaro sono i tre comuni in gara per rappresentare le Marche nella finale de “Il borgo dei borghi” su Rai Tre. Moresco, borgo medievale situato in provincia di Fermo, deve la sua forma ad ellisse al castello. Con le sue torri di difesa proprio il Castello ha rappresentato un elemento importantissimo nella storia, costituendo un punto di avvistamento strategico durante i combattimenti tra il Comune di Fermo ed Ascoli. Il motivo per cui la torre alta 25 metri sia stata costruita nel suo insolito aspetto a sette lati non è ben chiaro. Forse la sua forma è dovuta alla necessità di distinguerla dagli altri torrioni che formavano il sistema difensivo della zona. Dalla sommità della sua torre è possibile ammirare un panorama unico, che va dal Monte Conero al Gran Sasso, spingendosi nei giorni più limpidi fino alle coste albanesi. Piccolo eppure bellissimo il borgo di Moresco fa parte del club ristretto dei più bei borghi d’Italia, arrivando ad essere addirittura uno dei soci fondatori. L’atmosfera che avvolge chi si trova a camminare per le strette viuzze del centro storico riporta alla memoria i tempi in cui dame e cavalieri popolavano queste terre che sembrano essere rimaste oggi sospese nel tempo.



IL BORGO DEI BORGHI, GRADARA

La rocca di Gradara con cui il piccolo borgo si identifica fu originariamente costruita dalla famiglia Griffo nella seconda metà del XII secolo. La sua struttura visibile oggi è quella risalente agli interventi malatestiani, attestati intorno alla fine del Duecento e gli inizi del Trecento. Il Mastio ed il Castellare sono due dei manufatti più importanti della rocca, insieme alla torre angolare a base poligonale. All’interno è possibile ammirare gli affreschi del pittore bolognese Amico Asperini, raffiguranti La Madonna con Bambino e Santi, oltre che la Pala d’Altare realizzata invece da Giovanni Santi, padre del più celebre Raffaello. Come la rocca anche le mura di questo piccolo centro in lizza per rappresentare le Marche a “Il borgo dei borghi” hanno origini malatestiane. Mura di cinta ricche di merli guelfi e ghibellini si trovano a ridosso della rocca, racchiuse all’interno di roccaforti più estese che, oltre alla rocca, racchiudono anche il centro storico di Gradara. Ed è proprio camminando per le antiche vie del borgo che si riesce a respirare quell’atmosfera così ricca di reperti storici, squarci paesaggistici e opere d’arte che hanno reso il piccolo borgo famoso nel mondo.

IL BORGO DEI BORGHI, MONTECOSARO

Un’atmosfera d’altri tempi ed un’esperienza davvero unica nella sua suggestiva bellezza accolgono chiunque si trovi a varcare i confini di Montecosaro, piccolo comune in provincia di Macerata in corsa per un posto nella finale de Il borgo dei borghi che già fa ufficialmente parte dei borghi più belli d’Italia. Un tempo antico castello, Montecosaro conserva ancora oggi tutto il fascino legato al suo centro storico suggestivo ed al panorama mozzafiato che è possibile ammirare dal punto più elevato del paese. Il Teatro delle Logge all’interno della bellissima Piazza Trieste, con le sue antichissime origini medievali, offre un fascino davvero unico legato a episodi che vengono tramandati di generazione in generazione. La storia racconta infatti che nel 1568 Enea Galizia e dodici suoi compagni vennero appesi a testa in giù fuori dal teatro, per punizione della loro insurrezione contro i Cesarini. Ancora oggi i tredici rintocchi del campanone sembrano voler mantenere vivo nella memoria degli abitanti quell’episodio.

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