Una storia da film dell’orrore ci giunge della Germania, dove un’infermiera ha somministrato della morfina a 5 neonati prematuri, rischiando seriamente di ucciderli. La notizia è riportata da tutti i quotidiani online, e narra la triste vicenda accaduta presso una clinica di Ulm, nel Baden-Wuerttemberg. I piccoli bimbi presi di mira hanno rischiato di morire a causa di gravissimi problemi respiratori, vista la loro tenera età quanto la loro fragilità, e solamente il pronto e delicato intervento del personale ospedaliero ha evitato il peggio. Inizialmente si pensava ad un normale decorso ospedaliero, reso difficoltoso proprio dalla nascita prematura degli stessi pazienti, ma in seguito ad accurate analisi, si è scoperto che i 5 piccoli avessero della morfina nelle urine. Di conseguenza è scattata la segnalazione da parte della stessa clinica universitaria, che ha avvisato la polizia locale. Le forze dell’ordine sono quindi intervenute ponendo sotto sequestro la struttura, e poco dopo hanno scoperto una siringa contenente del latte materno mischiato appunto a morfina.



MORFINA A 5 NEONATI: LA NOTA DELLA CLINICA

L’arma del “delitto” è stata rinvenuta nell’armadietto dell’infermiera sospetta, come fa sapere l’edizione online di Focus Familie, e a quel punto le autorità non hanno avuto più dubbi, arrestando la giovane donna. Attualmente l’infermiera è sottoposto alla misura di custodia cautelare in carcere, e per il momento non è ancora emerso il motivo che abbia spinto la stessa a compiere questo gesto così brutale e pericoloso. La donna si è infatti dichiarata innocente, rimandando al mittente le accuse di tentato omicidio e lesioni gravi. I fatti risalgono alla fine dell’anno scorso, precisamente al 20 dicembre, quando i 5 neonati hanno manifestato nelle stesse ore gli stessi identici sintomi. Inizialmente si era pensato ad un’infezione ma solo dopo si è scoperto il tentativo di avvelenamento. “Siamo profondamente rammaricati di quanto accaduto”, si legge in una nota della clinica in questione, “e ci scusiamo espressamente con i genitori e con i bambini”.

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