La morte di Franco Battiato ha colpito tanti. Tra i primi a palesare il cordoglio per la perdita del maestro è stato Morgan che, dopo il post di addio a Battiato, è ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno per commentare la sua morte. “Di Franco Battiato ricordo tutte le canzoni. – ha esordito Morgan – Lui ha raggiunto delle vette incredibili già negli anni ’70, già nelle sue prime sperimentazioni. Lui ha inventato il pop d’avanguardia, poi ha raggiunto un’altra terza vetta: il sinfonismo. E ancora un quarto con la psichedelia sperimentale moderna. Una volta entrò nel mio camerino e mi disse ‘la tua musica sembra la mia, però c’è un po’ troppa critica nei tuoi testi’.” Ha ricordato inoltre come fosse “un accentratore, teneva la sua vita privata perché per lui era come la vita di tutti gli altri.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Franco Battiato, l’addio di Morgan

Franco Battiato è andato via per sempre”, questo l’incipit del lungo messaggio che Morgan, al secolo Marco Castoldi, ha scritto su Instagram, dopo aver saputo della morte del cantautore siciliano. “Santo cielo non avrei mai voluto arrivasse questo momento. Mi fa tanto male pensare alla sua bontà alla sua ironia alla sua intelligenza. Battiato era uno degli ultimi veri uomini di cultura in questa Italia mediocre e spenta”, sono le parole del leader dei Bluvertigo. Morgan continua dicendo che il Maestro è stato uno delle pochi che lo abbia mai capito: “Finché è stato al mondo potevo dire che c’era qualcuno che mi capiva. Adesso sia io che la maggior parte del mondo che mi circonda siamo alla deriva”. Secondo Morgan nel mondo ci sono principalmente cattive esimi di egoismo utilitarismo ed ignoranza, mentre Battiato era il contrario: “Un leader sensibile, generoso e colto”. Infine ha ricordato che l’artista lo chiamava “Morganetto”.



Morgan: “Battiato? Uno degli ultimi veri uomini di cultura in Italia”

Nelle storie di Instagram, Marco Castoldi ha aggiunto di non voler parlare e di interrompere le comunicazioni: “Sono triste, incaz*ato, affranto, malinconico, piangente, nostalgico e desolato. Ho il cuore spezzato e sono disperso, disperato”. Morgan è sempre stato molto legato al maestro siciliano, per cui provava una grande ammirazione. Nel dicembre 2004 aveva intervistato Franco Battiato per il mensile musicale “Rockstar”, sulle pagine della rivista Morgan aveva ricordato il loro primo incontro: “La prima volta che ho incontrato F. Battiato era il 1981, passeggiavo con mio padre per le vie di una città sul lago, avevo nove anni e mio padre quaranta”. Il giovane Morgan fu attratto da una composizione di musicassette sul marciapiede e suo padre gli diede dei soldi per comprare i nastri pirata “La voce del padrone” di Battiato e “Making Movies” dei Dire Straits: “Io in modo automatico imparai subito a memoria tutti i testi e gli accordi del “La voce del padrone”… Quel disco fu il primo in Italia a superare il milione di copie vendute, e, considerata la pirateria, forse arrivò anche a due”.