Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi, celebre cantante italiano, è intervenuto ai microfoni di “Estate in Diretta”, trasmissione pomeridiana di Rai Uno, a proposito dell’incendio del grattacielo di Milano, ribattezzato “Torre dei Moro”. Innanzitutto, l’artista ha ripercorso i momenti drammatici di quel pomeriggio: “Durante il rogo ero in cuffia, nel mio studio di registrazione – ha asserito –. Ho sentito una vampata di calore addosso, sono sceso, ho aperto la porta e c’erano le fiamme, già arrivate al piano terra. Ho avvertito questa cosa e quindi ho mandato un messaggio ai giornalisti che ho nella chat di gruppo e loro l’hanno diffusa”.



Se Morgan non si fosse accorto dell’incendio, “non credo mi avrebbero evacuato, perché nessuno sapeva che io fossi lì dentro. È stata una situazione un po’ drammatica, mi è dispiaciuto molto per le persone che ho visto in strada. C’era una signora che stava rientrando da fare la spesa e aveva lasciato la sua gattina in casa…”.



MORGAN: “NON HO CHIESTO UN ALLOGGIO SOSTITUTIVO, BISOGNA FARE QUALCOSA PER AIUTARE QUESTA GENTE”

Morgan ha quindi proseguito, dicendo di non avere chiesto un alloggio sostitutivo alla Protezione Civile, perché “penso che debbano prima occuparsi di queste 70 persone che sono state evacuate e, personalmente, la priorità la riconosco a loro. Hanno vissuto una disgrazia e sarà un periodo abbastanza pesante della loro vita”.

Il cantante ha poi rammentato come, accanto all’umano dispiacere e alla compassione nei confronti di queste persone che hanno perso tutti i loro averi tra le fiamme, sia necessario attuare delle iniziative tese a sostenerle e ad aiutarle a ripartire. A tal proposito, Morgan ha lanciato un appello di fronte alle telecamere di Rai Uno: “Appena apriranno casa mia, ancora inagibile in questo momento, chi vorrà venire a viverci lo potrà fare. Anche se i miei ospiti volessero venire ai miei concerti, lo potrebbero fare, in quanto io darei loro i biglietti gratis. So che non c’entra molto, però magari dimenticarsi per un momento di questo dramma potrebbe essere una cosa salutare”.