La carriera di Morgan è legata a doppio filo alle canzoni di Fabrizio de André. Già nel 2005, infatti, il leader dei Bluvertigo venne scelto da Dori Ghezzi per dare nuova vita a Non al denaro non all’amore nè al cielo, l’album di Faber pubblicato nel ’71 e ispirato alla raccolta di poesie Antologia di Spoon River. Pubblicato nel 2005, il disco è composto interamente da cover: “Cercavo un artista”, ha dichiarato la Ghezzi a Repubblica, “che fosse all’altezza per far rivivere quel lavoro dedicato a Spoon River. Conoscendo Morgan ho scoperto che è colto, preparato. Poi l’ho sentito cantare alcuni di quei brani a Roma e mi sono convinta che sarebbe stato bello farne un disco nuovo. Gli ho lasciato carta bianca e il risultato mi ha entusiasmato”. L’obiettivo era quello di riproporre quei brani ai giovani, che – invogliati da una voce “familiare” come quella di Morgan – avrebbero potuto accostarsi facilmente al grande cantautore genovese. Il lavoro di Morgan è stato di tipo filologico: i nuovi arrangiamenti sono stati pensati per rispettare il più possibile gli originali. (agg. di Rossella Pastore)



Morgan su Fabrizio De André: “Faceva epica”

Ad Una Storia da Cantare ritorna in scena Morgan. Monologo splendido sull’altare tratto splendido brano “Un Giudice”, tratto dall’album “Non al denaro non all’amore né al cielo” del 1971. «Qui il protagonista si trova adulto senza essere cresciuto. Lui nasce e non cresce. Lo prendono in giro», spiega Morgan. «De André aggiunge un sacco di scena. Le strofe di De André non sono uguali all’originale». Morgan chiede di risentire il brano originale e lo commenta con grande trasporto, rivisitando la canzone al piano. «Un linguaggio bello, aulico e dantesco. Lui fa epica. Perché sapete, De André parla dei sentimenti della gente, descrive la gente per la gente, non parla dei suoi mali. È un grande poeta. Questo nano non è ancora diventato giudice, è veramente inca**azto e si vendica con l’umanità intera». Per Morgan c’è solo una spiegazione dietro il testo di “Un Giudice”: «La morale è che se si bullizza un ragazzo diventa inca**ato e se questo ragazzo diventa un magistrato è un magistrato da evitare. Fabrizio De André insegna il perdono, non giudica il giudice, lui lo affida a Dio. L’unico che può giudicare gli uomini». (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Morgan, omaggio a Fabrizio De André con Dori Ghezzi

Ad Una Storia da Cantare sta per arrivare Morgan. Prima però un breve filmato di repertorio, con Fabrizio De Andrè che parla de La Canzone di Marinella: “Questa sembra una canzone napoletana scritta da un genovese”. A cantarla, dunque, troviamo Morgan, insieme a Dori Ghezzi. Morgan è sia al piano che alla voce, con Franco Mussida. E’ un siparietto emozionante: Morgan abbraccia Ghezzi mentre canta e si guadagna la standing ovation del pubblico presente all’Auditorium di Napoli. Alla fine dell’esibizione Morgan si congeda, mentre Dori Ghezzi racconta alcuni aneddoti del suo rapporto con Fabrizio De Andrè: “Mi sono trovata veramente a mio agio con lui. Fin da subito. La sua voce ha continuato un discorso, questo non vale solo per me ma per tutti quelli che lo hanno conosciuto.  Questa era una sua capacità”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



I due volti di Morgan

Esistono due volti di Morgan, quello artistico e quello privato. Anche se sarebbe corretto dire che da un lato c’è Morgan, abile musicista dalla mente geniale, in grado di regalare un viaggio nella musica che coinvolge chiunque lo ascolti. Dall’altro invece c’è Marco Castoldi, sempre più al centro del gossip, delle polemiche, delle accuse. Eppure è il primo che vedremo oggi, sabato 16 novembre 2019, in occasione di Una storia da cantare, in onda su Rai 1. Il programma dedicherà infatti la prima serata al grande Fabrizio De Andrè e scegliere di invitare Morgan come ospite, fra tanti altri, non poteva che essere la scelta più azzeccata. “Un manuale d’istruzione contro l’ipocrisia”, ha dichiarato sul cantautore genovese a Il Messaggero. “De Andrè è un punto di vista sul mondo, un punto di vista che noi non avremo spontaneamente. Una prospettiva che non avremmo guardato se non ci fosse stata proprio la chiave di De Andrè. Pensa quando canta, capisci subito dove guarda”, aggiunge. Un artista contemporaneo per Morgan, un poeta immortale che nasce nel mondo forse ogni 300 anni. Fra i meriti che riconosce a Faber, la capacità di non entrare mai nel personaggio e la volontà di non essere quasi mai protagonista. “Se Dante è il padre della lingua italiana, Fabrizio De Andrè è il padre della canzone italiana”, ha detto in occasione della pubblicazione di Tu che m’ascolti insegnami, il cofanetto antologico realizzato due anni fa con il benestare di Dori Ghezzi.

Morgan, sfratto e il terzo figlio in arrivo dalla nuova compagna

Lo sfratto, il terzo figlio in arrivo. Senza dubbio la vita di Morgan, nome d’arte di Marco Castoldi, è ricca di eventi fuori controllo, sia positivi che negativi. Negli ultimi giorni l’artista è finito di nuovo sotto ai riflettori mediatici per via di uno sfogo sui social, in cui ha confermato fra le altre cose la dolce attesa della compagna Alessandra Cataldo. “A Monza il tribunale ha sfrattato una donna incinta”, scrive in un lungo post su Instagram e sul suo sito ufficiale, parlando dello sfratto ricevuto e della perdita della casa. “Io e la mia compagna convivevamo da cinque anni nella casa di Monza”, continua, “l’unica casa che possedevo e che mi ero comprato pagandola quasi un milione di euro in quindici anni di lavoro”. Non solo un’abitazione, un nido d’amore, ma anche focolare per l’estro creativo di Morgan, per il suo studio di registrazione. Ricca di ricordi, come la crescita della primogenita Anna Lou, nata dalla sua relazione con Asia Argento. Non si definisce però un artista Castoldi, quanto “un artigiano che lavora nel suo laboratorio”. A nulla però è servito far valere la sua verità, trasmettere quel grande valore artistico che ha attribuito alla sua casa/museo. L’immobile però è stato venduto all’asta a chi se l’è aggiudicato a prezzo stracciato. “L’avvoltoio”, dice Morgan, “uno squilibrato, ha delle ragioni perverse dettate da mitomania”, in aggiunta ad altre personali che riguardano proprio il cantautore in via diretta.