Morgan Freeman ha dichiarato guerra al termine “afroamericano”, e nel contempo al “Black History Month”, leggasi il “mese della storia dei neri” che si celebra negli Stati Uniti a febbraio e ad ottobre nel Regno Unito. Secondo il noto attore e conduttore, sarebbe giusto che entrambe le espressioni sparissero dal gergo collettivo. A spiegarlo è stato lo stesso Morgan Freeman attraverso un’intervista rilasciata al Times e pubblicata dal Corriere della Sera, in cui racconta: «Pubblicamente posso dire che non mi piacciono due cose: il Black History Month è un insulto. Vogliono davvero relegare la mia intera storia ad un solo mese all’anno?», le parole dell’85enne americano parlando con la stampa britannica.

Quindi ha aggiunto, rincarando la dose: «Anche il termine “afroamericano” è un insulto – ha precisato – Non mi riconosco in questo appellativo. Le persone nere hanno avuto diversi nomi fino alla parola che inizia per N e non so come queste cose abbiano una simile presa, ma oggi tutti usano “afroamericano”. Cosa significa veramente? La maggior parte delle persone nere in questa parte del mondo è meticcia e considerano l’Africa come un Paese, quando in realtà è un continente, come l’Europa».

MORGAN FREEMAN: “ORA SI VEDONO TUTTI SULLO SCHERMO…”

Dopo questa sua disamina sui termini, Morgan Freeman ha comunque riconosciuto i passi in avanti fatti negli ultimi anni soprattutto nell’industria cinematografic, e a riguardo ha confessato: «Ora si vedono tutti sullo schermo e questo è un passo in avanti enorme».

Le parole del premio Oscar d’oltre oceano fanno seguito alle dichiarazioni rilasciate di recente da un altro grande attore degli Stati Uniti di origini africane come Denzel Washington, che ha spiegato: «Sono fiero di essere nero, ma non è tutto quello che sono», mentre Idris Elba, a febbraio scorso aveva raccontato: «Non voglio essere il primo nero. Sono il primo Idris», facendo chiaramente capire di voler prendere le distanze da termini razziali.