Minacce? In realtà erano poesie per Morgan, anche molto belle. Ne ha parlato al tribunale di Lecco questa mattina: l’artista, all’anagrafe Marco Castoldi, è intervenuto in aula per rendere dichiarazioni spontanee nel processo in cui è accusato di stalking dalla cantautrice Angelica Schiatti. In aula ha fatto anche richiesta di poter accedere alla giustizia ripartiva, ma il giudice non ha ancora deciso: lo farà entro il 27 settembre. Se dovesse respingere la proposta di Morgan, per quest’ultimo si aprirà il procedimento con la prima udienza l’8 novembre.



L’avvocato Maria Nirta, che rappresenta Schiatti, si è già opposta. Per il legale, spiega il Corriere della Sera, è inapplicabile alla fattispecie, poi ci sono pure le recenti condotte di Morgan a lasciar intendere che non ci sia alcun ravvedimento da parte sua.

Il legale di Angelica Schiatti nutre, però, «serie preoccupazioni» sulla vicenda, motivo per il quale non c’è alcun elemento per prendere in considerazione una soluzione diversa dalla sentenza, «che speriamo sia di condanna».



“SI ATTACCANO A POCHI MESSAGGI”

Prima dell’udienza, Morgan ha spiegato di non essere solo sensibile, ma anche che lo stalking non lo riguarda. «Io avevo scritto poesie, ma si sono attaccati a pochi messaggi in mezzo a 50mila bellissimi per cui è stata fatta una distorsione assoluta». Con i legali Leonardo Cammarata e Rossella Gallo al suo fianco, l’ex Bluvertigo ha espresso l’auspicio di uscire dall’incubo, «da questa tortura che mi stanno facendo». Una tortura, parola che ha ribadito due volte.

Al termine dell’udienza, invece, si è detto contento di aver potuto fornire la sua versione, quella che definisce la «verità assoluta», cioè di non essere un persecutore. Anzi, Morgan ritiene di essere la vittima di questa vicenda, non Angelica Schiatti, a cui rinfaccia di partecipare a concerti e feste, mentre lui fatica a garantire il mantenimento alle figlie.



LE DICHIARAZIONI SPONTANEE DI MORGAN

In merito alle dichiarazioni spontanee, nelle sette pagine lette in aula l’artista ha dichiarato di non essere un violento, anche se l’opinione pubblica lo ha già condannato. Inoltre, ha riferito di essersi scusato per le parole usate e i comportamenti frutto di un periodo duro della sua vita, aggravatosi con la rottura. L’ex Bluvertigo accusa poi l’ex di averlo «abbandonato» in un periodo in cui lei era la sua referente affettiva per il percorso di disintossicazione che aveva cominciato.

«Non sono un violento, non sono pericoloso, sono totalmente incapace di alzare le mani a chiunque e figuriamoci a una donna». Il cantautore ha parlato anche del «terremoto mediatico» che l’ha travolto in estate, della gogna del mondo artistico e culturale, lamentando «effetti devastanti irreversibili sulla mia sfera personale e professionale».