Morgan, artista ospite del Cenacolo Artom, il format che raduna intorno a un tavolo intellettuali e imprenditori, si è espresso su vari argomenti. Il corriere.it riporta le dichiarazioni del cantante, che inizia parlando di David Bowie: “David Bowie mi piaceva molto più da vivo che da morto. Oggi penso a lui e provo nostalgia e a volte tristezza, invece quasi tutti hanno il piacere di beatificare un artista solo dopo che non c’è più, chissà se mi accadrà lo stesso”. Morgan, alias Marco Castoldi, davanti agli altri ospiti, ha confessato tutta la sua amarezza per aver dovuto abbandonare la sua abitazione: “Non era una casa come tante, era il mio museo”.  Secondo la rivista Rolling Stones, la sua canzone “Altrove”, è la migliore canzone italiana del millennio.



Morgan: “Un’altra casa? No, io rivoglio il mio nido”

Morgan argomenta con queste parole la scelta: “Tutto il mondo si basa sulla creatività, anche per un petroliere l’artista è la materia prima fondamentale e si dovrà rivolgere prima o poi e dei letterati per creare uno spot o dei contenuti per divulgare bene il suo prodotto”. Il tema della casa e dello sfratto è quello che più gli sta a cuore: “Se lanciassi un appello forse mi darebbero una casa più grande e più bella, ma io rivoglio il mio nido, quella che è la depositaria della mia storia artistica”. Chiusura sui dischi che ritiene vecchi: “Scrivo la musica e insieme ci metto altri contenuti come video, racconti e contenuti multimediali. Sapete perchè da 10 anni non scrivo un disco? Il materiale che ho è talmente articolato che non posso pensare a qualcosa che contiene solo 10 tracce”. La colpa è dei produttori che non riescono a capirlo: “Ma i produttori non capiscono, per loro esistono ancora le canzoni, roba vecchia e io passo come quello che fa le cose con l’iPad”.

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