Morgan continua la sua protesta dopo aver subito lo sfratto dalla sua abitazione di Monza. Il cantante ha lanciato una petizione su internet tramite il sito Change.org indirizzata anche al professor Alberto Bonisoli, Ministro per i beni e le attività culturali della Repubblica Italiana. Il cantautore chiede che venga salvata la sua casa, “un luogo che altrimenti verrà smantellato, il cui contenuto andrà disgregato e magari anche macerato” si legge nella lunga lettera. Il cantante di “Altrove” non ci sta e continua la sua lotta non solo per riavere la sua abitazione, ma anche per creare un registro per gli artisti in modo che chiunque faccia questo mestiere possa essere tutelato. All’interno della lunga lettera si legge: “quel che sto affermando in questo mio lavoro documentario è che perdendo la casa si perdono 3 entità: il futuro museo, l’artista attuale e funzionale nelle sue modalità non ricreabili altrove (con conseguente rottura della catena produttiva connessa) e l’opera (presente e futura).



Morgan scrive al Ministro per i beni e le attività culturali: “ridatemi la casa”

Dopo lo sfratto Morgan sta cercando in tutti i modi di riavere la sua abitazione di Monza. Nella lunga leggera petizione il cantante, rivolgendosi a Alberto Bonisoli, Ministro per i beni e le attività culturali chiede un suo intervento per “bloccare l’esecuzione” e restituirgli la sua casa che definisce “ciò che mi permette di funzionare, di lavorare di produrre, e mantenere nell’equilibrio estetico e poetico ciò che è stato il mio lavoro di ingegno e artigianato domestico, costruito con le mie mani di musicista- falegname”. Intanto nella giornata di oggi si è tenuta al tribunale di Monza una nuova udienza sul vicenda dello sfratto di Morgan; in particolare questa volta ci si è occupati della gestione dei beni di Marco Castoldi.



“Non si possono trattare i beni di Morgan come se fosse ciarpame”

Biagio Riccio, legale di Marco Castoldi in arte Morgan, durante l’udienza per lo sfratto dell’abitazione di Monza, ha sottolineato come i beni del cantante non possano essere trattati “come ciarpame”. Per questo motivo il legale ha contestato durante l’udienza questa cosa al giudice precisando: “Bisogna rifare tutto da capo. Il custode deve fare un inventario, quello che sta nella casa di Morgan non è ciarpame, ci sono abiti di Cavalli, di Armani, ci sono cimeli di John Lennon ecc”. Una casa – museo quella del cantante che deve essere trattata in modo diverso, invece il legale ha detto come il custode “abbia preso tutte le sue cose, le ha impacchettate in scatoloni come se fosse ciarpame senza aver debitamente fatto l’inventario necessario per legge ed attività propedeutica alla sua funzione”. La richiesta del legale di Marco Castoldi è stata ascoltata e verbalizzata dal giudice: “siamo fiduciosi nell’interesse di tutti. Ora attendiamo la decisione del giudice che può arrivare tempestivamente”.

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