Morgan torna a parlare di Vittorio Sgarbi, stavolta non in una chat. Ma le parole usate dal musicista nell’intervista a La Stampa sono comunque forti. «Io sono come il leone con le iene. Io lotto contro il branco come quello della chat di Sgarbi», ha dichiarato. La vicenda riguarda la famosa chat “Rinascimento e dissoluzione”, nella quale c’è stata una lite furibonda culminata con insulti, ma pure con la cancellazione del ministro Sangiuliano. Il critico d’arte gli aveva dato del topo. «Su mille persone solo 7 o 8, tra cui io, hanno il coraggio di dire la propria opinione, senza sporcarsi le mani. E in quella chat c’erano politici, giornalisti, intellettuali». Morgan, in arte Marco Castoldi, ha spiegato che aveva sollevato la questione del restauro dei nastri di Tenco.
Il fatto che non abbiano reagito ed esprimere le loro opinioni non gli è affatto piaciuto. «Allora ho scritto che avrei diffuso un comunicato stampa firmato da tutti e chi non era d’accordo lo dicesse». Ma non è andata così. «Ma si sono ribellati contro di me e a quel punto li ho buttati fuori dalla chat perché quella è casa mia. Sgarbi, che ha visto questa cosa, si è arrabbiato». A questo punto gli ha dato del topo, nonostante fossero in grande sintonia. «È stato molto offensivo, lo ho sempre stimato ma non ho bisogno di lui per esistere». E quindi Morgan ha risposto a Vittorio Sgarbi dicendogli che è una persona senza cuore e irriconoscente. «Mi sono speso per farlo diventare sottosegretario».
MORGAN “SGARBI MI CHIAMA TUTTI I GIORNI…”
«Temo si tratti di un problema di anaffettività e di narcisismo patologico», l’analisi di Morgan sulla lite con Vittorio Sgarbi. A La Stampa racconta che ora non lo sta «considerando», a differenza del critico d’arte. «Lui mi chiama tutti i giorni, ma non mi fido perché lui accoltella gli amici». A proposito del suo contributo, Marco Castoldi rivendica «i consigli e l’ispirazione» fornita. «Molte cose che hanno fatto in questi mesi sono frutto del mio impegno». Ma comunque non è completamente fuori dopo la lite con Sgarbi. «Probabilmente un incarico mi verrà da Anna Maria Bernini». Riguardo i rapporti con il ministro Sangiuliano: «Mi stima e non c’entra niente con la storia delle chat. Ogni tanto ci sentiamo e facciamo il punto della situazione. Mi usa come veicolo per comunicare determinate cose». Morgan parla anche del rapporto con la premier Giorgia Meloni, definita una persona «molto in gamba e molto sana. Mi fido di questa donna perché ha la testa sulle spalle come nessun’altra. Mi stima, mi ha detto che lei sta alla politica come io sto alla cultura». Comunque, Morgan ci tiene a precisare che non è né di destra né di sinistra. «Ma se la destra è quella di questa chat, mi fa una cattiva impressione, non è in grado di confrontarsi e questo mi fa capire perché hanno bisogno di dittatori». Infine, riguardo Sanremo e Amadeus dribbla: «A me dovrebbe chiedere: Amadeus ti odia? Ti teme? Fate a lui questa domanda».