Non in tv, ma via chat. Cambia la forma, ma non la sostanza: Vittorio Sgarbi protagonista di un’altra lite. Stavolta però con un amico, Morgan. A rivelare il clamoroso retroscena è MowMag, secondo cui gli stracci sarebbero volati nelle chat Rinascimento Dissoluzione e in un altro gruppo privato. La rottura è così grande che addirittura coinvolge il ministero della Cultura, perché in una delle chat era presente anche il ministro Sangiuliano. La frattura comunque sarebbe insanabile, ma cos’è successo? Lo scontro sarebbe nato a causa del mancato sostegno da parte del critico d’arte sul caso Luigi Tenco. Si tratta di una battaglia che Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, porta avanti da giorni per risaltare il patrimonio artistico del cantautore (ma potrebbe pesare nello scontro anche la mancata nomina di Morgan ad un ruolo legato al ministero che gli sarebbe stato a lungo promesso).
Per questa battaglia ha cercato aiuto nell’amico Vittorio Sgarbi e in altri partecipanti delle chat, non trovando quasi nessuno ad assecondarlo. Essendo amministratore della chat, secondo quanto ricostruito dalla testata, ha iniziato a cacciare coloro che non partecipavano alla discussione. Ma molti erano amici e collaboratori di Sgarbi, che ha estromesso lo stesso Morgan dal gruppo. Quest’ultimo si è sfogato in un’altra chat che riunisce artisti e personaggi, tra cui Sgarbi, e che si chiama Ministero della Cultura. Lì Morgan ha pubblicato lo screenshot della conversazione privata dove Sgarbi lo ha attaccato. Nel caos generale sono volate parole grosse. Ci sarebbe stato, infatti, uno scambio di messaggi in cui Sgarbi e Morgan si sono mandati a quel paese a colpi di insulti, che sono stati riportati testualmente.
LA LITE VIA CHAT TRA MORGAN E SGARBI
«Io ho chiesto a voi solidarietà e appoggio, perché stimo a priori chi non conosco. Chi mi ha pugnalato invece da me è sempre stato difeso, lo ha fatto perché, sostiene, io ho sporcato in casa sua, eliminando suoi amici, e aggiunge che sono uno stupido perché vado a cercare supporto da una massa di disperati, che invece lui conosce personalmente», ha tuonato Morgan, secondo le conversazioni ottenute da MowMag. Sono seguite altre affermazioni dure: «Non vi fotte proprio un ca**o». Quindi, l’accusa diretta a Vittorio Sgarbi: «Basta ca**oni. Sgarbi mi ha accoltellato e umiliato, nonostante io lo abbia sempre appoggiato con lealtà, si è permesso di fare questo a me, perché? Perché ho espresso indignazione? Che cosa greve. Ma come si fa a dire “meno emozionale”? Com’era, troppo emozionato? Molto semplice. Non ce la fate. Così come non ce la farà l’Italia. È evidente. Non c’è speranza alcuna. Nessuna. Continueranno così. Ignari di tutto. Per secoli. Io soffro anche per la loro sciagura, quella di non essere intelligenti». Morgan non ha trattenuto la delusione nei confronti di Vittorio Sgarbi. «Se non fosse stato per me non sarebbe sottosegretario. (..) È uno stron*o, un mostro. Alcuni di voi hanno gli screenshot della discussione tra me e Sgarbi. Giudicate voi, io stacco e me ne fotto, chiudo tutto, siete (quasi) tutti delle merde umane. Affan*ulo miserabili». A furia di insulti, è arrivato poi lo scontro finale tra Morgan e Vittorio Sgarbi con la condivisione della discussione privata dove il critico d’arte gli risponde: «Io non ti ho neanche pensato. Sei un topo». Morgan gli replica: «Ti manca il cuore». E Sgarbi ha ribattuto: «Mi basta la testa».