Grave lutto per Morgan: è morto il suo amico Max Quinque. Fotografo e nel contempo artista, come ricordano i colleghi di Fanpage è stato molto vicino al cantante monzese ed in particolare al suo storico gruppo, i Bluevertigo. Una notizia giunta come un pugno in pancia per Morgan, impegnato in questi giorni nelle prove in vista della nuova edizione di Ballando con le Stelle, e che lo stesso cantante ha commentato con un lungo post sui social: “Era simpaticissimo, parlava, ma tanto, tanto, più di me, e non so se mi spiego – racconta l’ex marito di Asia Argento – Sapeva tutto, era veramente colto. E aveva tanto da dire e lo diceva, a noi piaceva tantissimo e lavoravamo molto volentieri. Suonava con la stessa velocità con cui parlava”.



E ancora: “Quando le critiche vengono da una mente che ragiona veloce e creativa sono sempre dei piccoli capolavori, degli aforismi o dei paradossi strepitosi”. Quindi Morgan ha concluso: “Se c’era Max di certo l’atmosfera non era mai spenta perché la chiacchiera era sempre a mille, tant’è che una volta arrivati al portone di casa sua lui diceva; va beh dai ti riaccompagno indietro, così allora si ritornava in studio e gli altri che ci vedevano tornare, perplessi allora si offrivano per fare il secondo giro e riaccompagnare a casa Max”.



MORGAN, MORTO IL FOTOGRAFO MASSIMO QUINQUE: ALCUNI SUOI LAVORI

Massimo Quinque ha lavorato e nel contempo vissuto fra Milano e New York, e nel corso della sua luminosa carriera ha realizzato vari reportage di costume ma anche di politica, collaborando con Asia Magazine, Off Duty, Style e molte altre riviste note. Significativo anche il suo incarico ricoperto per Far Eastern Economic Revue, redazione di Hong Kong, con cui ha realizzato diversi servizi sul posto, soffermandosi in particolare sulla situazione politica di varie nazioni dell’Estremo oriente, leggasi Indonesia, Malesia, Filippine, Borneo, Thailandia, Birmania, Singapore, Vietnam, Cambogia e Laos. Fra i suoi tanti lavori si ricordano infine il progetto grafico della copertina di Creuza de Ma di Fabrizio De André, per cui ha ricevuto diversi riconoscimenti.

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